Migranti: Papa Francesco, occorre integrazione. “Negli Usa gli irlandesi hanno portato il wiskey, gli italiani la mafia”
VATICANO – Papa Francesco torna a parlare di migranti e della necessità di integrarli, ma lo fa con accenti non positivi per l’azione italiana e ingenerosi per le migliaia di emigranti nostri connazionali che a suo tempo hanno contribuito al progresso degli Usa.
“Non e’ un’opera di beneficenza, con i migranti, lasciarli li’. No. E’ prenderli e integrarli, con l’educazione, con l’inserimento lavorativo, con tutte queste cose. A me viene in mente la tragedia di Zaventem, questo lo dico spesso – l’aeroporto belga: quella tragedia è stata compiuta da giovani belgi, ma figli di migranti, non integrati, ghettizzati. Perché un migrante non integrato è a metà cammino, ed è pericoloso”, ha
sottolineato il Pontefice.
“E’ pericoloso per lui, poveretto, perché sarà sempre un mendicante – ha quindi continuato. E’ anche pericoloso per tutti. Integrarsi, non avere i migranti come un sassolino nelle scarpe, che è molesto”.
Ed ecco il passo poco piacevole per gli italiani, talvolta Bergoglio non si rende ben conto di quel che dice: “Ma per capire i migranti, dobbiamo vedere noi stessi: la maggioranza di noi siamo figli o nipoti di migranti. Tanti! Io sono figlio di migranti. Una volta, uno degli Stati Uniti mi diceva: ‘Ma no, noi non siamo
migranti, siamo già radicati qui!’ – ‘Non perdere la memoria: voi siete un popolo di migranti, di migranti irlandesi e di migranti italiani. Gli irlandesi vi hanno portato il whiskey e gli italiani vi hanno portato la mafia’. Sempre guardare le radici. Poi, guardare l’Europa – ha aggiunto -: l’Europa è stata fatta da migranti; e oggi per uno sviluppo serio, l’Europa ha bisogno dei migranti. C’e’ un inverno demografico, dove non ci sono i bambini, dove il futuro è ogni volta piu’ stretto: che venga quella buona gente, ma bisogna integrarla! Integrarla”. Aggiungiamo anche che è necessario che anche i migranti siano disposti ad integrarsi, cosa che spesso non accade.