Flussi migranti: arriva decreto per oltre 70.000 nuovi ingressi. Lo annuncia Lamorgese al vertice Med5
ROMA – “Nel decreto flussi 2022 ci saranno oltre 70mila posti, più di quanti erano previsti l’anno scorso
quando furono già raddoppiati rispetto al 2020. E questo perché manca personale in alcuni settori specifici”.
L’annuncio arriva dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che a Venezia ha presieduto il vertice dei cinque paesi del gruppo Med5 – oltre all’Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta – dal quale è arrivata l’ennesima richiesta di un nuovo negoziato sul Patto europeo per le migrazioni affinché si trovi l’equilibrio tra responsabilità e solidarietà e ci sia una redistribuzione più equa dei migranti che non pesi solo sui paesi di sbarco.
“Se l’anno scorso si è trattato di 70 mila persone, quest’anno i numeri saranno più elevati” ha anticipato dunque Lamorgese, precisando che la specifica competenza sul documento spetta a Palazzo Chigi. Una necessità, quella di ampliare la platea dei destinatari, che è strettamente legata alla guerra in Ucraina e al rischio che una crisi alimentare del grano potrebbe innescare un’ondata di sbarchi senza precedenti. “Si sta lavorando – ha aggiunto – e si sta verificando la possibilità di accelerare le procedure, perché manca personale in settori specifici”.
Non solo. Per i contenuti operativi del decreto, la titolare del Viminale ha fatto precisamente riferimento al protocollo sottoscritto il 16 maggio scorso con il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le organizzazioni dell’edilizia, per inserire nel settore i migranti già titolari di protezione internazionale, o la cui pratica e’ in via di esame, destinata a 3.000 soggetti. “Stiamo verificando un analogo protocollo per
altre categorie”, ha sottolineato.
Al vertice in Laguna – che seguiva quelli di Atene, Malaga e Roma, hanno preso parte i ministri dell’Interno di Spagna, Fernando Grande-Marlaska Go’mez, Grecia, Notis Mitarachi, Malta, Byron Camilleri, e Cipro, Nicos Nouris, assieme a Vìt Rakuan, ministro della Repubblica Ceca, che assumerà la presidenza
semestrale dell’Ue; in videoconferenza il francese Gérald Darmanin, della presidenza uscente.
“L’incontro dei Paesi Med5 – ha commentato Lamorgese – è un punto di riferimento importante anche in vista del prossimo Consiglio Ue degli Affari interni. La crisi ucraina ha evidenziato la capacità dell’Europa di essere compatta e di esprimere la solidarietà alle persone in fuga, e gli Stati membri sono stati in prima linea nell’accoglienza.
In questo nuovo ordine globale, in cui non è escluso il rischio di crisi alimentare dovuta al blocco navale, l’incontro di oggi è stato un punto di riferimento”. La preoccupazione, come il ministro aveva già sottolineato, è appunto di una accelerazione degli sbarchi dall’Africa. Alla data di ieri si sono registrati oltre 20 mila sbarchi, 66 stamani a Roccella Jonica, e le Ong come ‘Mediterranea’ chiedono nuovi corridoi umanitari sul modello di quelli da Kiev.
“Abbiamo confermato alle due presidenze, uscente ed entrante – ha detto ancora Lamorgese – il supporto a un approccio graduale, step by step, sul negoziato per un Patto europeo su migrazione ed asilo. E siamo convinti che questo sia il metodo migliore per cercare soluzioni equilibrate tra responsabilità e
la necessaria solidarietà, che gli altri membri sono chiamati a dimostrare”.