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Bce: a luglio 2022 fine del QE (Quantitative Easing), il bazooka di Draghi. Spread sale a 230 punti

FRANCOFORTE – Nella seduta di ieri la Bce ha confermato, oltre all’aumento dei tassi, anche la fine del QE, il Quantitative Easing, il famoso bazooka di Draghi deciso a suo tempo per tutelare l’economia dei Paesi Ue.

Lo Spread BTP-Bund ha sfiorato 230 punti base, a seguito delle vendite che si sono scatenate sui bond europei dopo l’annuncio della fine del QE. Ne ha sofferto maggiormente il BTP italiano, che ha visto crescere i rendimento sino al 3,72% dal 3,47% del giorno prima, ai massimi dal 2014. Il rendimento del Bund tedesco invece è salito all’1,45%.

Secondo gli esperti sarebbe mancata una adeguata rassicurazione della BCE circa la sostenibilità dei debiti più elevati dell’Eurozona, tanto più che l’Eurotower non ha escluso un possibile intervento con lo scudo anti-spread, facendo allargare ancor di più i differenziali fra il centro e a periferia.

“L’assenza di una discussione concreta su un nuovo programma di sostegno che possa evitare quello che la BCE definisce “rischio di frammentazione” innervosisce gli investitori, che temono ora un ulteriore allargamento dello spread in un contesto macroeconomico in deterioramento, tassi al rialzo, una complicata manovra finanziaria in autunno ed elezioni generali nella primavera prossima”, sottolinea Fabio Castaldi, Senior Multi-Asset Investment Manager di Pictet Asset Management.

Anche l’euro ha registrato movimenti un po’ nervosi nei due sensi, cedendo poi alle vendite e scivolando sino a 1,0633 USD (-0,77%), per l’attesa di un cambio della politica monetaria ed un primo rialzo dei tassi di 0,25 punti base a luglio.


Ezzelino da Montepulico


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