Skip to main content
Bennucci E3802cf5

Pitti Uomo 2022: Firenze assalita da 16mila buyers. Affari d’oro per gli operatori, stress insopportabile per i fiorentini

Pitti Uomo 2022
Pitti Uomo 2022 (Foto dal profilo social di Pitti Uomo)

FIRENZE – Un successo per il mondo della moda,ì; affari d’oro per le strutture ricettive di Firenze, uno stress per i fiorentini. Ecco il riassunto breve di Pitti Uomo 2022. Che, nei numeri, risulta anche dalle parole dell’amministratore delegato, Raffaello Napoleone: “Si chiude Pitti Uomo 102 e i numeri confermano quanto preannunciato: i dati di affluenza finale dei compratori sono straordinariamente incoraggianti, persino migliori di quanto speravamo in cuor nostro. Lo scorso giugno avevamo appena riaperto, con 300 coraggiosi espositori…mentre adesso in Fortezza ci sono quasi 700 collezioni e – a poche ore dalla conclusione – abbiamo superato le 10.600 presenze di buyers, di cui 4.200 da una settantina di paesi esteri, il 40% circa del totale. Complessivamente si raggiungeranno 16.000 visitatori totali. Naturalmente sono variazioni percentuali che devono tenere conto del dato di partenza ma, rispetto all’edizione estiva del 2021, i compratori italiani sono aumentati del 135%, quelli stranieri del 360%. E non e’ soltanto una questione di numeri: la qualita’ e’ stata molto alta, abbiamo avuto i migliori, motivati e intenzionati a far tornare i clienti nei loro negozi e department stores”. E ancora: “Una bellissima edizione anche dal punto di vista della copertura mediatica, con quasi 1.000 tra giornalisti, operatori media e influencers arrivati aFirenzeper raccontare Pitti Uomo. Anche attraverso i social: nei giorni del salone l’account @pittiuomo_official ha raggiunto 1,3 milioni di utenti e superato i 100.000 follower.

FIRENZE SOTTO STRESS – Ottimo bilancio, dunque, per il mondo di Pitti. Così come per le strutture ricettive: alberghi e ristoranti in primo piano. Poi il trionfo dei tassisti, tornati a pieno regime dopo i due anni terribili di pandemia. Il problema? Firenze e tutti quei fiorentini non sfiorati dall’evento. Una città già intasata da un turismo debordante e smodato, soprattutto mordi e fuggi, rimasta letteralmente soffocata dall’assalto dei buyers e degli accompagnatori. Attenzione, seguitemi bene: non dico affatto che non si debbano organizzare gli eventi di Pitti. Ci mancherebbe: da Giorgini in poi i benefici sono stati eccezionali, sia per la città e per chi ci vive. Il problema è Palazzo Vecchio: che si è fatto colpevolmente sorprendere dall’assalto senza pensare, per esempio, a sospendere almeno temporaneamente i cantieri o a pianificare gli accessi alla Fortezza. Città strangolata, dunque: con problemi per residenti e pendolari, per i lavoratori, per chi deve mangiare a pranzo fuori casa. Problemi dell’emergenza sommati ai tanti, endemici, che aspettano soluzioni da decenni. Aeroporto in primis: pensate alla bella figura di fronte alle centinaia di persone che si sono viste trattanere le valigie a terra per avverse condizioni meteo. Roba che non succede nemmeno nelle isole più sperdute, con piste da idrovolanti.

STRANIERI – Anche i tanti apprezzati buyers si sono lamentati: per esempio per le camere d’albergo, da 250 euro a notte in su. O per certi conti del ristorante quando non erano in calendario le cene e i pranzi da favola, offerti nelle ville. E pensate che bellezza per i fiorentini non alla moda, e non nella moda, doversi misurare con il caro-Pitti. In ogni caso gli stranieri sono venuti. Tanti. I 15 mercati esteri piu’ presenti a Pitti Immagine Uomo 102 sono stati: Germania, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Turchia, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Polonia, Corea del Sud, Danimarca, Giappone, Grecia.

CROGIOLO – “Non posso citarli tutti – continua Napoleone – ma e’ di grande importanza per esempio che ci siano stati quasi 200 compratori americani, che siano tornati giapponesi (73 buyers) e coreani (80) nonostante le cautele e le restrizioni che ancora esistono nei loro paesi, persino qualcuno dalla Cina Hong Kong. E poi il gruppo degli scandinavi (Norvegia, Svezia, Danimarca), dei Balcani e dell’est europeo (Serbia, Croazia, Slovenia, Bosnia, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria), del Golfo (EA, Qatar). Sono arrivati anche da Canada e Messico, persino dall’Australia. La Fortezza e la città, anche grazie a eventi di richiamo e successo – sono finalmente ritornate a essere quel crogiolo di voci, volti, colori e rapporti umani”. Perfetto. Contenti per Napoleone e tutto lo staff. Ma alla prossima edizione di “Pitti qualcosa” sarà bene che il Comune organizzi, pianifichi, preveda. Bisogna fare in modo che la moda conviva con gli interessi della città. E non viva e prosperi alle spalle di Firenze e dei fiorentini non coinvolti, e non interessati, da passerelle e cene di gala.


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP