Washington: Lamorgese, colloqui col governo americano, fra i temi mafia e immigrazione
WASHINGTON – Lamorgese in missione negli Usa ha incontrato la vice ministra della Giustizia Lisa Monaco e con il segretario alla Sicurezza interna Alejandro Mayorkas, con il quale ha approfondito il
tema dell’emergenza immigrazione al confine sud degli Stati Uniti. Da entrambi gli incontri Lamorgese ha ricevuto la stessa impressione: “I rapporti tra Stati Uniti e Italia sono molto forti, abbiamo grande sintonia di intenti”. “Abbiamo discusso – ha aggiunto – di criminalita’ organizzata”.
La ministra ha citato anche uno degli accordi internazionali raggiunti, tra cui quello nella lotta alla ‘Ndrangheta. Da questo punto di vista la responsabile del Viminale ha registrato la piena collaborazione della Fbi, oltre alla conferma di progetti di sviluppo nello scambio di informazioni che possano essere
utili a Italia e Stati Uniti nel contrasto alle mafie di vecchio e nuovo stampo.
Nella conferenza stampa organizzata a Washington, a conclusione della missione, Lamorgese ha avuto anche modo di toccare alcuni argomenti di politica interna. Rispondendo agli allarmi lanciati da Matteo Salvini riguardo la nuova ondata di immigrati, la ministra ha detto: “Come dico sempre e’ un problema
strutturale, non emergenziale. Certo, in questo periodo c’e’ una maggiore preoccupazione, dovuta a varie cause”. Tra quelle citate, la crisi alimentare legata all’invasione russa in Ucraina e le instabilita’ in Libia. Negli Stati Uniti, ha ricordato la ministra, “arrivano ottomila immigrati al giorno”.
Riguardo il caso dei seggi in tilt a Palermo il giorno del referendum, Lamorgese ha chiarito di non aver addossato responsabilita’ al presidente della Regione Nello Musumeci. “Lui ha ragione – ha detto la ministra – quando sostiene che non ha competenze in materia di gestione delle elezioni. Ma io – ha
aggiunto – non gli ho mai attribuito la responsabilita”.
Lamorgese ha, pero’, detto di affidarsi alla magistratura, convinta che “fara’ la sua parte. Si e’ trattato di un episodio gravissimo – ha concluso – quando si vanno a toccare le procedure delle elezioni si va a toccare un principio basilare della nostra democrazia”.