Draghi al Senato: sanzioni alla Russia e sostegno a Zelensky, ma manca accordo su risoluzione comune
ROMA -“La strategia dell’Italia in accordo con l’Ue e gli alleati G7 si muove su due fronti: sosteniamo
l’Ucraina e sanzioniamo la Russia, perché cessi le ostilità e accetti di davvero sedersi al tavolo. Solo una pace concordata e non subìta può essere davvero duratura, la sottomissione violenta non porta la pace ma il prolungamento del conflitto con altre modalità e altre distruzioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del consiglio europeo.
“Siamo andati a Kiev per testimoniare che l’Ue è determinata ad aiutare il popolo nella difesa della democrazia e della libertà. Zelensky ci ha chiesto di continuare a sostenerli per raggiungere una pace che rispetti diritti e volontà” del popolo ucraino, ha aggiunto il premier.
Riunione delle Forze di maggioranza per definire il testo della risoluzione sulle comunicazioni del premier Draghi. Cominciata stamani verso le 9, è stata sospesa per un’oretta poco prima di pranzo. Secondo quanto si apprende, la discussione si è arenata sul braccio di ferro tra il coinvolgimento del Parlamento da parte del governo – che alcuni gruppi vorrebbero fosse citato espressamente e di fatto ‘garantito’ – e dall’altro, il riferimento al decreto Ucraina che, tra l’altro, prevede l’invio di armi a Kiev.
“Ascoltiamo la relazione di Draghi e poi verrà depositata una risoluzione. Che sia unitaria resta l’obiettivo”. A dirlo è Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera uscendo dalla riunione di maggioranza. Mentre il M5S ha nuovamente riunito il Consiglio nazionale.