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Energia: Cingolani, non siamo ancora in emergenza, e il 28% degli italiani accende il condizionatore

Condiz
condizionatori all’esterno di un palazzo di Roma ANSA/DAPHNE TESEI

ROMA – Un tetto europeo al prezzo del gas e potenziare le rinnovabili. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, interviene a Roma all’assemblea pubblica di Elettricità Futura sull’indipendenza energetica: “Qui le aziende chiudono e le famiglie sono in difficoltà non perché manchi realmente il gas, ma perché qualcuno dietro a una tastiera ha deciso di alzare il prezzo, di dover farlo pagare di più. Bisogna porre un limite, noi abbiamo proposto un price cap”.
La politica del governo italiano sull’energia per Cingolani è “spingere sulle rinnovabili e sulla convivenza col gas in questa fase, disaccoppiare la borsa termoelettrica da quella sulle rinnovabili (è infatti uno scempio che io produco con idroelettricità o solare e pago come se avessi prodotto a gas), e serve imporre un price cap europeo per tagliare i picchi dei costi”.

Ma intanto l’Istat fa sapere che, infischiandosene degli inviti di Draghi (volete la pace o l’aria condizionata?), la metà delle famiglie italiane (il 48,8%) dispone e utilizza un sistema di condizionamento; la diffusione è sostenuta in tutte le aree del Paese: 51,2% nel Mezzogiorno, 49,1% al Nord e 44,2% al Centro. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat sui consumi energetici nel 2021.
Nei mesi caldi il 28,5% delle famiglie dotate di condizionamento accende il sistema tutti i giorni o quasi (nei mesi caldi), il 35,3% qualche giorno a settimana; un quarto delle famiglie (24,1%) lo utilizza solo occasionalmente o non lo utilizza mai. In estate i condizionatori sono accesi in media sei ore e 17 minuti al giorno.
Sono le famiglie che abitano nei comuni più piccoli (fino a 50mila abitanti) non di montagna ad accendere il condizionamento con la maggiore frequenza (il 31% lo usa tutti i giorni o quasi), mentre le famiglie dei piccoli comuni di montagna, rileva l’Istat, lo usano con la frequenza minore (24%). Sulla frequenza di accensione sembrano influire anche alcune caratteristiche della famiglia, quali la numerosità e l’età dei componenti. L’utilizzo quotidiano aumenta al crescere del numero dei componenti, dalle famiglie con un solo componente (25,5%) alle famiglie con cinque componenti o più (31,8%). Se in famiglia c’è almeno un bambino fino a sei anni l’utilizzo quotidiano è più alto della media (33,5%); nelle famiglie monocomponente con un anziano (65 anni e più) raggiunge il 27,8% e tocca il minimo (23,6%) quando l’unico componente della famiglia ha meno di 65 anni. Guardando ai grandi elettrodomestici, i più diffusi sono frigoriferi e lavatrici, presenti in quasi tutte le famiglie (99,5% e 97,3%, rispettivamente). La metà delle famiglie (50,2%) possiede la lavastoviglie, il 15,2% ha anche l’asciugatrice (separata dalla lavatrice) e il 27,3% il congelatore esterno al frigorifero.


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Ezzelino da Montepulico


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