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Fisco: il 30 giugno in vista altri 61 versamenti, oltre ai 59 già effettuati il 16. Contribuenti tartassati da Draghi

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ROMA . Uno tsunami di fine giugno sta per abbattersi sui contribuenti italiani. La data del 30 giugno porterà ben 61 i versamenti fiscali in scadenza a cui vanno aggiunti ben 13 altri obblighi fra comunicazioni e dichiarazioni varie.

Le scadenze principali si riferiscono a versamenti dovuti sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2021, per cui nella stragrande maggioranza dei casi a tali versamenti e adempimenti vanno aggiunti anche quelli di natura previdenziale per tutti coloro che risultano iscritti ad una delle gestioni di competenza.

Senza considerare che risulta ancora previsto l’invio dell’autocertificazione sugli aiuti di Stato dell’era Covid, di cui al provvedimento direttoriale del 27 aprile scorso, nonché la pubblicazione nel bilancio ordinario o nel sito internet degli aiuti ricevuti nel 2021 sulla base di quanto previsto dalla legge n.124/2017.

Per molte società di capitali il 30 giugno rappresenta anche la dead line entro la quale convocare l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021.

Per la stragrande maggioranza dei contribuenti in regime forfetario, il 30 giugno prossimo rappresenta invece l’ultimo giorno di fatturazione analogica. Dal 1° luglio per tali tipologie di contribuenti scatterà infatti l’obbligo di emissione della fatturazione elettronica per effetto delle disposizioni contenute nell’articolo 18 del DL 36/2022.

Consultando il sito internet dell’Agenzia delle entrate nella sezione dedicata allo scadenzario fiscale, in corrispondenza del 30 giugno 2022 si apre un menù a tendina che indica, per tipologia di adempimento, la relativa scadenza. E lì sono indicati appunto 61 versamenti, 6 dichiarazioni, 6 comunicazioni,.

Il tutto in aggiunta ai 59 versamenti già effettuati il 16 giugno, altro giorno nero per i contribuenti. E verde brillante per Draghi e Franco – forti del successo ottenuto dal governo in Senato – che con le nostre tasse troveranno fondi sufficienti per mandare altri contributi, oltre ai 300 milioni di euro già inviati, e altre armi a Zelensky. Non so quanti italiani approvino i sacrifici imposti da Biden, von der Leyen e Draghi per questa causa, ma credo siano sempre di meno.

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