Ballottaggi: centrodestra si lecca le ferite, riflette e piange sulla fatal Verona. Per ora Salvini e Meloni tacciono
ROMA – La domenica dei ballottaggi è praticamente un cappotto per il centrodestra, una sconfitta sonora su tanti campi, restando al gergo calcistico. I primi commenti vengono da Forza Italia. Salvini e Meloni per ora tacciono. Ma nemmeno il centrosinistra può esultare: vincer con meno del 40% dei votanti deve far riflettere.
“Ora serve una immediata reunion del centrodestra, per analizzare i risultati”, dice Licia Ronzulli, senatrice di Fi e responsabile nazionale per i rapporti con gli alleati. Per la fedelissima di Berlusconi il risultato di Verona “non era inaspettato, quando Sboarina ha rifiutato l’apparentamento si è capito cosa sarebbe
successo, si è rinunciato al 24% dei consensi, non abbiamo dato uno spettacolo di serietà e unità”.
Verona è la sconfitta che brucia di più, simbolo del centrodestra che non si unisce neanche al ballottaggio. Per il centrodestra le vittorie a Lucca, Barletta e a Gorizia, restano una magra consolazione.
Per il braccio destro di Giorgia Meloni, Ignazio La Russa Verona “è stato un errore di Sboarina e Tosi non sapersi accordare nel ballottaggio con apparentamento o appoggio ufficiale”. Ma aggiunge: “Il vero errore è stato fatto al primo turno quando solo Fdi e Lega hanno appoggiato il sindaco uscente mentre Fi ha voluto rompere per appoggiare Tosi che poi non è arrivato neanche al ballottaggio”. Si attendono i commenti dei big del centrodestra, che per ora sono restati in silenzio.
Per la Lega parla il presidente lombardo Fontana, che annuncia: “Oggi vedrò il leader della Lega Matteo Salvini e il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, con i quali farò il punto dopo le amministrative e discuterò sulle regionali lombarde del 2023. Ma non so ancora dove, non è stato
stabilito”. Un incontro che, visti i limitati partecipanti, sembra già una resa di conti all’interno del Carroccio.