Sentenza strage Viareggio: la protesta dei familiari delle vittime e il giudizio controcorrente di Scalfarotto
FIRENZE – Dopo la sentenza di condanna a cinque anni e passa per Moretti sale di nuovo la protesta dei familiari delle vittime, che chiedono maggiore sicurezza. La sentenza del processo di appello bis per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009, confermando le condanne, dimostra che per la sicurezza ferroviaria in Italia non era stato fatto quanto dovuto. E’ quanto ritengono i familiari delle 32 vittime che oggi hanno commentato l’esito in una conferenza stampa. “Per la quarta volta – dice Daniela Rombi – ci sono state condanne per i vertici di tutti gli amministratori delegati delle aziende coinvolte in questo disastro a testimoniare la loro responsabilita’ e che non e’ stato fatto nulla per la sicurezza in Ferrovia in tutti questi anni, perche’ dopo Viareggio incidenti si sono ripetuti purtroppo con morti”.
“Anche se c’e’ stata la prescrizione restano colpevoli per quello che hanno fatto – aggiunge Daniela Rombi – Ci portano via ogni volta un pezzo di giustizia, di verita’ e i nostri morti ce li stanno straziando.
Ci aspettiamo poi che anche l’ente europeo sulla sicurezza in ferrovia intervenga per cercare una soluzione a queste morti che ci sono state fino ad oggi”. “Sono morti i nostri figli e i nostri parenti – ha aggiunto -, se non cambieranno le cose il rischio e’ che potrebbero esserci anche i vostri figli un domani
nelle condizioni di cio’ che e’ capitata a noi. Ecco perche’ abbiamo bisogno di tanti che come noi lottino per la sicurezza”.
Marco Piagentini collegato da remoto e’ detto di essere arrabbiato perche’ “e’ emerso che nulla e’ stato fatto per la sicurezza e che questo disastro poteva essere evitato. Moretti ha detto di avere investito sulla sicurezza. Mi chiedo cosa abbia fatto, perche’ i risultati sono diversi. Dopo il ‘quarto’ grado c’e’ la netta dimostrazione che tutti hanno sbagliato e che quindi sono responsabili di quello che non hanno fatto per
salvare 32 vite umane e poi per non avere fatto nulla per la sicurezza, Vogliamo vedere il Ministro dei Trasporti, a cui chiediamo di essere ricevuti, cosa abbia intenzione di fare per far si che non accadono piu’ incidenti sulle ferrovie”.
Riccardo Antonini, il ferroviere e sindacalista licenziato perché era stato consulente dei familiari della strage, ha detto che “dal 2006 al 2014 quando Moretti era alla guida di Ferrovie ci sono stati 54 lavoratori morti a dimostrazione che le loro battaglie sono giuste. I familiari hanno detto che ci sara’ un’altra
Cassazione, loro non molleranno e proseguiranno a lottare a fianco dei ferrovieri per cercare di ottenere che ci sia la sicurezza sui binari”.
In questo quadro è destinata a far discutere una dichiarazione del sottosegretario all’interno Ivan Scalfarotto: “Spero saranno giuridicamente molto solide le motivazioni alla base della condanna dell’ex AD di Trenitalia, per un assile difettoso su cui avrebbe dovuto vigilare un’azienda tedesca. Il dolore dei familiari non sarà certo mai placato, ma serve giustizia, non un capro espiatorio”.