Mosca ammette l’affondamento della nave da sbarco Saratov. E Kiev cerca di riconquistare Melitopol
KIEV – Dopo aver fatto finta di niente per tre mesi e mezzo, la Russia afferma di aver recuperato una grande nave da sbarco che sarebbe stata affondata dal suo equipaggio “per prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell’incendio scoppiato” dopo che un missile ucraino l’aveva colpita nel porto di Berdyansk il 24 marzo. E’ la prima volta che Mosca ammette l‘affondamento della Saratov. Lo riporta la Bbc.
Un post di Telegram di un funzionario nominato dalla Russia nell’Ucraina meridionale, Vladimir Rogov, dichiara che missili balistici Tochka-U avevano preso di mira il porto controllato dai russi. La nave sarà rimorchiata a Kerch, in Crimea.
Potenti esplosioni intorno alle tre di notte nel perimetro dell’aeroporto di Melitopol, città dell’Ucraina sud-orientale occupata dall’esercito russo dove hanno sede le truppe della Federazione. Lo riporta Ria Melitopol pubblicando foto e video. Sull’area dell’aeroporto si è alzata un’enorme colonna di fumo. Le conseguenze dell’attacco sono visibili anche a decine di chilometri da Melitopol. I civili non hanno potuto accedere ai rifugi antiaerei perchè le forze russe li hanno chiusi tutti – riferiscono i media ucraini – e molti residenti starebbero tentando di lasciare la città.
Le Forze armate ucraine hanno distrutto una delle quattro basi militari russe nella città occupata di Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia. Sono stati lanciate più di 30 bombe”, ha scritto sui social il sindaco Ivan Fedorov. E ha aggiunto che si prevede un grande flusso di residenti di Melitopol per l’evacuazione: “Il nostro compito è quello di aiutare ad accogliere le persone che vogliono trasferirsi a Zaporizhzhia”. “I russi stanno cercando di affermare che ci sono stati bombardamenti su aree civili e che la popolazione è stata colpita: ma questo non è vero”, ha affermato Fedorov. La città è sotto l’occupazione russa dalla fine di febbraio.