Covid: Costa, no mascherine a scuola e no quarantena per asintomatici. Ma Speranza rilancia, “sfida ancora aperta”
ROMA . Il sottosegretario alla salute Andrea Costa corregge subito il prudente ministro Speranza, che aveva appena ribadito l’indicazione di utilizzare le mascherine nei luoghi al chiuso molto frequentati. “Ci auguriamo che gli enti locali sfruttino il periodo di pausa estiva per effettuare interventi nelle scuole, come quelli di areazione nelle aule, in modo da garantire la ripresa dell’anno scolastico in presenza e senza mascherine. Questo deve essere l’obiettivo: rimandare i nostri ragazzi e le nostre ragazze in classe, ma anche senza le Ffp2”.
Per Costa “non dobbiamo dare troppo rilievo al dato delle infezioni. Piuttosto guardiamo, e facciamolo con grande attenzione, alla pressione sugli ospedali. E lì possiamo dirlo con assoluta tranquillità: a oggi abbiamo numeri e dati sotto controllo”.
In questo senso, prosegue, “prima o poi dovremo arrivare a decidere che, se abbiamo un positivo asintomatico, forse non ha più senso fargli fare l’isolamento. Magari non è il momento oggi, facciamo passare questo picco, ma se la normalità è la convivenza con cui abbiamo iniziato, un passaggio del percorso sarà anche questo. Nessuno oggi è in grado di dire quale sarà lo scenario dell’autunno. Chi lo fa genera solo preoccupazioni e paura nei cittadini. Ritengo sia sbagliato condizionare le scelte di oggi
con le paure del domani”, conclude Costa, che comunque sottolinea: “Non c’è nessuna discussione sul tavolo che preveda l’introduzione di nuove regole”.
Una bordata da 90 contro quegli esperti che hanno già cominciato a esternare previsioni funeste per il prossimo autunno, preconizzando ritorni a vaccinazioni a tappeto, mascherine e addirittura a lockdown.
In soccorso dei quali arriva subito il ministro Speranza che controbatte: “La sfida della pandemia è ancora aperta. Anche i dati questi giorni ci indicano che siamo ancora dentro questa partita, pur avendo strumenti che ci mancavano negli anni precedenti, nella prime fasi di battaglia contro il Covid. In questa fase nuova della sfida, abbiamo oggettivamente condizioni diverse, con cui possiamo provare ad aprire una stagione diversa di investimenti. La vera sfida è trasformare la più grande crisi vissuta negli ultimi decenni in una possibilità di ripartenza per le politiche della salute”. Quindi niente aperture nel prossimo futuro, come sta avvenendo quasi ovunque.