Marmolada: restano solo 5 i dispersi, sempre 7 i morti. Accesso al monte vietato dal sindaco di Canazei
CANAZEI – E’ sceso a cinque il numero di dispersi nel disastro della Marmolada, secondo quanto apprende l’ANSA. Il bilancio, provvisorio, è di sette corpi recuperati, di cui quattro riconosciuti, due in fase di riconoscimento e uno che rimane sconosciuto. L’ultima vittima riconosciuta ufficialmente è una persona residente in Trentino.
Sono otto le persone ferite, di cui una dimessa. Dopo i quattro stranieri rintracciati questa mattina, le autorità che coordinano gli interventi alla Marmolada sono riuscite a contattare altre tre persone, di cui non è stata data la nazionalità, inserite in un primo momento dell’elenco dei dispersi, subito dopo la caduta del ghiacciaio. A quanto è stato detto, i tre alpinisti stanno bene Domani è in previsione una riunione operativa presso la Procura della repubblica di Trento.
Piano piano, infatti, stanno ricomparendo persone che erano state date per disperse, come ad esempio due alpinisti francesi che sono stati sfiorati dalla frana di ghiaccio e hanno raccontato che, in quel drammatico momento, sulla via normale c’erano almeno 12 persone. Un numero che, calcolando i decessi ufficiali con i nomi delle persone che sono state cercate dai parenti, viene considerato realistico. Gli inquirenti hanno ascoltato anche oggi, come nei giorni scorsi, diversi testimoni proprio per cercare di capire quante persone si trovassero sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco.
La Marmolada sarà off limits in seguito ad un’ordinanza di chiusura da parte del sindaco di Canazei Giovanni Bernard. IL provvedimento, che ha al momento una durata indefinita, segue l’ordinanza di chiusura parziale di domenica ed è ritenuto necessario per operare in sicurezza e allontanare curiosi dall’aria del disastro.”Rimane ancora il rischio di distacco della parte di seracco rimasta ancora pericolante sulla montagna. Tutte le attività che facciamo tengono in considerazione questo aspetto. Non è così banale: uno può pensare che dopo tre giorni, visto che non è caduto, possa rimanere lì, ma non è per niente così. La parte rimanente è stata più volte visionata dagli esperti nivologici e glaciologici della Provincia che sono molto preoccupati per le fratture che si sono create a monte della parte che è rimasta. Per cui noi abbiamo il dovere di garantire la sicurezza di tutti”. Lo ha detto il capo del Soccorso alpino nazionale Maurizio Dellantonio, a margine della riunione di coordinamento sui soccorsi a Canazei. “Abbiamo già fatto un calcolo per un nuovo distacco: cioè quanti secondi ci metterebbe ad arrivare in una zona che noi riteniamo primaria e le cifre sono basse. Si parla di un paio di decine di secondi nella zona più alta. Questo ci impone di attenzionare con molta cura questa problematica”, ha aggiunto il numero uno del Soccorso alpino.
“Abbiamo parlato della tragedia della Marmolada come elemento simbolico di quello che il cambio climatico se non governato sta producendo nel mondo. Richiede piena collaborazione di tutti sennò non è governato”. Lo afferma Sergio Mattarella nel palazzo presidenziale di Maputo. “Ci sono Paesi che non si impegnano. Occorre richiamare tutti a assumere impegni ulteriori”.