New York: Twitter fa causa a Musk per costringerlo ad acquistare la società
NEW YORK – Twitter fa causa a Elon Musk per costringerlo a onorare l’impegno di acquistare la società al
prezzo stabilito di 44 miliardi di dollari. La società che cinguetta accusa il patron di Tesla di aver causato “danni irreparabili”, di aver mostrato “disprezzo”. La sua exit strategy dell’accordo è “un modello di ipocrisia e di cattiva fede”: le sue accuse – afferma Twitter – sono “pretesti senza alcun merito”.
“Dopo aver montato uno spettacolo pubblico e aver proposto e firmato un accordo di acquisizione, Musk apparentemente ritiene di essere libero di poter cambiare idea”, si legge nelle carte depositate da Twitter presso il tribunale del Delaware.
La marcia indietro del patron di Tesla “fa seguito a una lunga lista di sue violazioni contrattuali materiali che hanno gettato un’ombra su Twitter e sulle sue attivita’”, aggiungono i legali della società che, secondo indiscrezioni, hanno chiesto un “processo rapido” con un’udienza già in settembre.
Dopo aver proposto l’acquisizione di Twitter in aprile, Musk ha negli ultimi giorni ha cambiato idea e annunciato di non voler più procedere con l’operazione con la quale si era impegnato ad acquistare il social media a 54,20 dollari per azione. Il patron di Tesla ha accusato Twitter di non aver diffuso sufficienti informazioni per consentirgli di valutare correttamente il numero degli account falsi e spam.
Twitter stima che siano il 5% del totale, mentre Musk ritiene che la cifra si avvicini piu’ al 20%. Una differenza significativa, secondo il patron di Tesla, e con un impatto materiale sul valore della società.
Molti osservatori ritengono che il passo indietro di Musk sia solo una mossa per spuntare un prezzo migliore e che l’uomo più ricco del mondo sarà sconfitto in tribunale.
Un’ipotesi che Musk non sembra al momento considerare. Anzi nelle ultime ore ha ironizzato sull’attesa azione legale di Twitter che, con la causa, sarà ora costretta a suo avviso a pubblicare i dati reali sugli account falsi davanti a un giudice.