
Elezioni, Salvini riparte dai migranti: “Non possiamo più mantenerli. A luglio ne sono sbarcati più che in tutto il 2019”

ROMA – Matteo Salvini, in campagna elettorale, riparte dai migranti. Durante un incontro elettorale a Chioggia (Venezia), ha detto: “Se ci date fiducia torneremo a proteggere i confini del nostro Paese e portare sicurezza nelle nostre città, perché non è possibile vedere migliaia di sbarchi incontrollati”.
E ancora: “Solo nel mese di luglio di quest’anno, 2022, sono sbarcati più clandestini che in tutto il 2019 quando c’era la Lega al governo con 6 milioni di italiani poveri che devono scegliere tra il pranzo e la cena. Non possiamo permetterci di mantenere migliaia di clandestini che sbarcano dalla mattina alla sera. Proteggere gli italiani e il lavoro degli italiani. Siamo partiti da Porto Tolle incontrando i lavoratori e parlando di lavoro, mentre i capi della sinistra in queste ore sono a Roma a litigare sui collegi e sulle alleanze: noi siamo in mezzo ai lavoratori perché la priorità oggi in tutt’Italia è salvare i posti di lavoro e quindi lasciamo che gli altri parlino d’altro. Chi sceglie la Lega – insiste – fa una scelta precisa, niente nuove tasse. Le tasse e le patrimoniali le lasciamo a Letta e alla sinistra. Non è il momento di tassare risparmi, case, conti correnti”.
Quindi Salvini ha affrontato i temi economici: “Noi non controlliamo televisioni, sindacati, banche, poteri forti, non abbiamo milioni di euro da buttare, non abbiamo gente che ci vota per interesse, per salvare le poltrone o i redditi di cittadinanza che vanno tolti a chi non ha voglia di lavorare, perché non si può continuare a mantenere a casa gente che rifiuta il lavoro. Reddito di cittadinanza per chi non può lavorare: sì – avverte – ma per chi rifiuta il posto di lavoro no. Ci aspettano un autunno e un inverno molto complicati – sottolinea – la bolletta della luce e del gas la stiamo pagando tutti, la Lega ha fatto una proposta e mi auguro che il governo Draghi l’approvi prima del voto: azzerare l’Iva, le tasse sui beni di prima necessità: pane, pasta, latte, verdura, frutta”.
Quindi Salvini conclude: “Questo è un aiuto immediato per chi non sa come mettere insieme il pranzo con la cena. Costa un miliardo a trimestre, mentre il reddito di cittadinanza costa 9 miliardi all’anno, potrebbero essere meglio spesi parte di quei contributi” dichiara Salvini che lancia un appello al voto: ‘Chi pensa di punire la cattiva politica, i cambia casacca, i traditori, i Di Maio, Speranza, Lamorgese non andando a votare, non punisce loro ma punisce se stesso”
