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Elezioni: polemiche nel Pd per candidature. Letta capolista alla Camera in Lombardia e in Veneto

Letta
Enrico Letta ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA – Polemiche accese nel Pd per le candidature alle elezioni del 25 settembre. I posti sono molti meno e nessuno vuol rinunciare all’ambito e fruttuoso scranno. La Direzione del Pd è stata perciò rinviata più volte ed è terminata a notte fonda. Al Nazareno sono arrivati, tra gli altri, il ministro Dario Franceschini, l’ex segretario Piero Fassino, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e quello fiorentino Dario Nardella.

“Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti. Ma è impossibile per la riforma del taglio dei parlamentari ma anche per esigenza di rinnovamento”. È un passaggio – secondo quanto si apprende da fonti Dem – dell’intervento del segretario del Pd, Enrico Letta aprendo la Direzione nazionale del partito sulle candidature per le prossime elezioni.

Il segretario del Pd sara’ candidato come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. È quanto si apprende da fonti Dem in vista del voto del 25 settembre. Carlo Cottarelli sarà candidato per il Pd come capolista al Senato a Milano.
“Potevo imporre persone “mie’ ma non l’ho fatto perche il Partito è comunità”. È un passaggio dell’intervento del segretario del Pd parlando delle scelte fatte con le liste elettorali, durante la Direzione del partito. E’ stata rispettata la parità di genere nella composizione dei candidati nelle liste elettorali del Pd.

Tra i big esclusi dalle liste del Pd ci sarebbe anche Luca Lotti. Il suo nome non compare nelle liste dei candidati che correranno nei collegi per elezioni del 25 settembre, spiegano diversi partecipanti alla Direzione nazionale.

Anche il professore e microbiologo Andrea Crisanti sarà candidato dal Pd. È quanto riferiscono fonti Dem. Tra le candidature in lizza ci saranno anche 4 giovani under 35 indicati come capolista. Sono: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino.

Il dimezzamento del numero dei parlamentari e i meccanismi richiesti dalla legge elettorale hanno reso estremamente complicata la chiusura delle liste e nelle scorse ore non sono mancate polemiche e proteste per la esclusione di alcuni esponenti Dem di prima linea.

Lo stesso Letta ammette che avrebbe “voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti ma era impossibile a causa del taglio dei parlamentari ma anche per esigenze di rinnovamento”. “Ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni – dice il segretario Dem – mi è pesato tantissimo. Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo – continua Letta – io ho cercato di comporre un equilibrio e il rispetto dei territori e’ stato tra i criteri fondanti delle scelte”. “Termino questo esercizio con un profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Peso politico e umano. Ma la politica e’ questo: assumersi la
responsabilità”.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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