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Ucraina: rischio terza guerra mondiale. Lo evoca Kissinger, ex Segretario di Stato Usa

Kissinger
Henry A. Kissinger EPA/OMER MESSINGER

ROMA – L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger si è spinto a ipotizzare una possibile terza guerra mondiale. A suo avviso le cause del conflitto sarebbero tre: la totale assenza della diplomazia, i rapporti sempre più incrinati tra Usa e Cina e i recenti avvenimenti in Crimea.

Secondo quanto dichiarato dall’ex segretario statunitense al Wall Street Journal le ragioni di una guerra sarebbero da imputare a questioni in parte create dagli stessi Stati Uniti «senza alcuna idea di come andrà a finire o a cosa dovrebbe portare». Sarebbe il fallimento di una diplomazia incapace di disinnescare dissapori, creando nuove opzioni.

La leadership statunitense, ha proseguito Kissinger, sarebbe concentrata sulla condanna delle idee con cui non è d’accordo, invece di fermarsi a negoziare e affrontare il pensiero degli avversari. Il risultato di questa linea diplomatica sarebbe ora quanto mai evidente, con una progressiva perdita di equilibrio tra le tre potenze mondiali Stati Uniti Russia e Cina.

Ma Kissinger non è l’unico a essere preoccupato per gli equilibri geopolitici: l’esperto Lucio Caracciolo, direttore della scuola e della rivista Limes, ha analizzato in un’editoriale per La Stampa l’incrinarsi dei rapporti Usa-Cina, reputando più che concreto il rischio di un nuovo conflitto.

In questo scenario, la scintilla per una terza guerra mondiale potrebbe essere rappresentata dalla Crimea, dove per la seconda volta in pochi giorni ci sono state delle esplosioni in una base militare russa, con migliaia di civili che sarebbero in fuga spaventati dal possibile precipitare degli eventi.

Chiedo a tutta la nostra gente in Crimea, in altre regioni del sud dell’Ucraina, nelle aree occupate del Donbass e nella regione di Kharkiv di prestare molta attenzione – ha dichiarato Volodymyr Zelensky nelle scorse ore – Per favore, non avvicinatevi alle installazioni militari dell’esercito russo e a tutti quei luoghi dove immagazzinano munizioni e attrezzature e dove tengono il loro quartier generale”. Parole queste che sembrerebbero annunciare una offensiva di Kiev per riprendere la penisola dal 2014 occupata dalla Russia. Del resto nei giorni scorsi Zelensky ha profetizzato che “la guerra finirà con la liberazione della Crimea”.

Ma le maggiori preoccupazioni sono concentrate sull’area dello stretto di Taiwan, dove sono in corso esercitazioni delle forze armate cinesi, in reazione alle quali Biden e i suoi sostengono compatti le ragioni di Taiwan. Come al solito gli Usa procedono spediti verso conflitti che interessano aree geografiche lontane dal loro territorio, ma possono confermare e potenziare quella supremazia americana sul mondo ribadita da Biden. una supremazia ormai fuori dai tempi.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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