Piombino, rigassificatore: nuova manifestazione dei comitati. Il sindaco contro Calenda
PIOMBINO (LI) – Nuova manifestazione dei comitati di Piombino (Livorno) per dire ancora una
volta ‘no’ all’installazione di un rigassificatore dentro il porto, secondo quanto indicato dal governo come contromisura alla crisi energetica aggravatasi con la guerra della Russia all’Ucraina. Centinaia di persone – circa 600 secondo i promotori – sono riunite per l’iniziativa ‘Contro i rigassificatori’ promossa da Comitato Salute pubblica,
La Piazza, Il gazebo 8 giugno, Il Comitato Liberi. A questi si sono aggiunti il Comitato dell’Elba. Presenti anche esponenti di comitati di altre città tra cui Ravenna, dove è previsto l’altro nuovo
rigassificatore deciso dal Governo per fronteggiare la riduzione degli approvvigionamenti.
Sono state sventolate bandiere di partiti e sigle – anche di segno ideologico opposto -, oltre a quelle
dei comitati e di associazioni ecologiste. I manifestanti hanno raggiunto la piazza battendo coperchi di pentole e facendo suonare fischietti, poi sul palco si sono alternati vari interventi sia di esponenti politici, sia di cittadini per motivare la loro contrarietà e ribadire le posizioni di critica alla scelta del porto della città per posizionarvi un impianto di rigassificazione.
Tra i cartelli e gli striscioni si legge ‘Piombino è nostra e non si tocca’ e ‘Rigassificatori lontani
dalle nostre case e dalle coste di tutti gli italiani’, ‘Piombino dice No! al rigassificatore’.
Il sindaco di Piombino, l’avvocato penalista Francesco Ferrari, ieri è sceso in piazza contro il rigassificatore. “E’ stata una manifestazione trasversale di cittadini, comitati, esponenti politici e di quasi tutti i partiti che non vogliono che questa città sia ancora una volta sacrificata e sono contro la realizzazione dell’impianto. Ho avuto rassicurazioni sulla volontà di cercare soluzioni alternative a Piombino, sperando che non
sia troppo tardi per un intervento del nuovo governo. L’esatto contrario della militarizzazione – sottolinea – che ha espresso Calenda sparando sentenze senza conoscere i problemi della città”.