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Crimea: esercito ucraino ammette attacchi contro basi russe, finora sempre negati

EPA/Press Office of Head of Crimea

KIEV – L’esercito ucraino è costretto a riconoscere la realtà sempre negata. Il comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhnyi e il vicepresidente del comitato di difesa ucraino Mykhailo Zabrodskyi hanno ammesso per la prima volta la responsabilità di una serie di attacchi alle basi aeree russe in Crimea.

In una intervista pubblicata dall’agenzia di stampa Ukrinform hanno affermato che l’esercito di Kiev ha utilizzato missili e razzi e che 10 aerei da guerra russi sono stati distrutti: gli attacchi hanno colpito in particolare la base aerea di Saki.

Il 9 agosto scorso nella penisola c’era stata una serie di esplosioni nella base militare a Novofedorivka, da cui erano decollati aerei russi per bombardare le regioni di Kherson, Mykolaiv e Zaporizhzhia. Gli ucraini hanno reso noto che ‘a causa delle esplosioni’ erano andati distrutti nove aerei russi.
La mattina del 16 agosto nuove esplosioni erano state registrate in Crimea: il Ministero della Difesa della Federazione Russa aveva affermato che si era trattato di un sabotaggio vicino a Dzhankoy, con esplosioni in un magazzino militare.

Adesso la verità viene a galla e le affermazioni propagandistiche delle due parti in causa sono state finalmente corrette.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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