Gas: Stati Ue litigano sul price cap. Decisione slitta a ottobre
BRUXELLES – Ancora discordia e dissidi fra gli Stati della Ue per la fissazione del price cap per il gas russo. La Presidente Ursula von der Leyen, che preme per le sanzioni alla Russia, come chiede Zelensky, non riesce a ottenere il via libera dai Paesi Ue.
La proposta di introdurre un tetto al prezzo del gas proveniente da gasdotto russo non verrà discussa domani, 9 settembre, dai ministri europei dell’Energia, la decisione dovrebbe in ogni caso essere assunta a livello dei leader Ue, negli incontri in programma nel mese di ottobre..
E’ quanto si apprende da fonti diplomatiche europee. I capi di Stato e di governo europei si riuniranno il 6 e 7 ottobre a Praga per un vertice informale e poi ancora il 20 e 21 ottobre a Bruxelles. Resta da definire in quale di queste riunioni il tema verrà affrontato.
Al momento c’è “un’ampia convergenza” tra gli Stati Ue su tre punti tra i cinque che verranno discussi sul tavolo dei ministri Ue dell’energia. Tra questi attualmente non c’è il tema del price cap sul gas e il contributo di solidarietà per le aziende di combustibili fossili.
“Se devo dire che ci sia una convergenza degli stati membri oggi citerei tre punti: l’idea di porre un tetto ai ricavi inframarginali per compensare il caro prezzi per i consumatori. Lo stesso vale per la liquidità del mercato e poi la riduzione della domanda di elettricità presumibilmente da subito obbligatoria per gli Stati. Abbiamo ancora delle domande e delle preoccupazioni ma guardiamo con favore alle proposte presentate ieri della Commissione Europea, incluso un ‘price cap’ al gas russo”. Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte al termine della conferenza stampa con Ursula von der Leyen.