Skip to main content
Padoin0 C790b84a

L’Ue sostiene l’Ucraina anche per le spese militari e gli armamenti. Stanziati oltre 2,5 miliardi di euro

Comeur 604x443
Commissione Ue

Spinta dalle decisioni della presidente von der Leyen, che si è recata molto spesso a Kiev per parlare con Zelensky, a sei mesi dall’invasione russa, l’Unione promette di aiutare l’Ucraina a fronteggiare i costi della guerra per tutto il tempo necessario, come ha spiegato senza giri di parole l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri Josep Borrell.

A Bruxelles è arrivato il primo ministro di Kyjiv Denys Shmyhal, per firmare tre accordi in campo digitale e fiscale e ricevere un pacchetto di 500 milioni di euro da parte della Commissione europea. Finora Bruxelles ha sborsato infatti 2,2 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria, e altri otto dovrebbero arrivarne in futuro, grazie a un «pacchetto di assistenza straordinario».

Dall’Europa arrivano anche altri aiuti umanitari, come ad esempio quelli della protezione civile europea, che sta attuando in Ucraina l’operazione più massiccia della sua storia. Trenta Paesi (i 27 dell’Unione più Norvegia, Turchia e Macedonia del Nord) hanno fornito finora oltre 60mila tonnellate di materiale: cibo, medicine, macchinari, generatori di energia, ospedali mobili e mezzi di soccorso.

Parallelamente al sostegno finanziario c’è quello militare, erogato sia dall’Unione europea nel suo insieme che dai singoli Stati membri. L’obiettivo è rinforzare le capacità dell’esercito ucraino nel respingere l’invasione: l’Ue opera attraverso uno strumento detto European Peace Facility, che, a dispetto del nome, fornisce armi, equipaggiamento e addestramento bellico a vari Paesi del mondo.

Il contributo finora ammonta a 2,5 miliardi di euro, divisi in cinque tranche da 500 milioni: come risulta da dichiarazioni di fonti del Consiglio, comprende anche equipaggiamento protettivo per i soldati ucraini, carburante per i loro mezzi e «attrezzature militari concepite per l’uso letale della forza a fini difensivi», cioè sistemi di armamento.

Il primo ministro Shmyhal, che si è detto grato per l’assistenza fornita sin qui all’esercito nazionale, ha comunque presentato una lista precisa di ulteriori richieste, tra cui i fondamentali missili antiaerei. “L’Unione farebbe bene a soddisfarle – afferma Shmyal – anche se i suoi cittadini cominciano a essere stanchi degli effetti del conflitto. Perché la Russia oggi sta combattendo in Ucraina, ma intanto porta avanti una guerra ibrida anche contro l’Ue. Abbandonare l’Ucraina significa permettere ai russi di entrare in Europa”.

Cicero pro domo sua, direbbero i latini, ovvero giustamente il primo ministro pensa agli affari suoi, e chiede nuovi aiuti finanziari per continuare la guerra contro Putin, visto che il suo presidente ormai è convinto di poter arrivare alla vittoria e a scacciare i russi dal suo territorio.

Ma von der Leyen dovrebbe pensare di più alle esigenze dei cittadini europei. Dall’elenco di contributi ed interventi che abbiamo sopra indicato risulta evidente che gli organismi Ue stanno producendo uno sforzo economico molto rilevante per l’Ucraina, ma forse sarebbe bene che cominciassero a pensare ai problemi, alle povertà, alla crisi che moltissime famiglie e imprese stanno vivendo, non solo in Italia, ma in tutti gli Stati europei, chi più chi meno.



Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP