Elettricità, energie rinnovabili. Un elettrodotto le porterà in Europa dall’Egitto, attraverso la Grecia
Con la crisi energetica, l’Europa deve ora pensare ad assicurarsi elettricità abbondante e più economica. Uno dei progetti più ambiziosi è l’interconnessione dell’Europa con l’Egitto attraverso la Grecia. Si parla di un cavo sottomarino che trasporterà fino a 3.000 MW di elettricità e collegherà l’Egitto settentrionale direttamente all’Attica, in Grecia. Il progetto è stato avviato dal Gruppo Copelouzos, i cui dirigenti hanno incontrato la scorsa settimana i vertici egiziani per accelerare le procedure.
“Portando 3.000 MW di energia pulita in Europa, attraverso la Grecia, aiutiamo l’Europa a liberarsi dai combustibili fossili e dal gas naturale della Russia” spiega Ioannis Karydas, Ad per le energie rinnovabili di Copelouzos. “Inoltre, l’energia verde che trasporteremo sarà molto più economica dei prezzi attuali. Capite bene che questo aiuterà sia i consumatori greci che quelli europei”.
Con un valore di 3 miliardi e mezzo di euro, l’interconnessione GREGY” – questo il nome del progetto, dalla fusione di Greece ed Egypt – è stata nominata di Interesse Comune dall’Unione Europea. Trasporterà elettricità pulita prodotta in Egitto o in altri Paesi dell’Africa meridionale, attraverso parchi fotovoltaici o eolici.
“Circa un terzo – continua Karydas – sarà consumato in Grecia, soprattutto nelle industrie greche, un altro terzo sarà esportato nei Paesi europei vicini e un terzo sarà utilizzato in Grecia, per la produzione di idrogeno verde. La maggior parte di questo idrogeno sarà esportato anche nei Paesi europei limitrofi”.
L’Egitto ha completato le interconnessioni con la Libia, il Sudan e l’Arabia Saudita e aspira a diventare un importante hub energetico per l’Europa meridionale. L’interconnessione dovrebbe essere operativa tra 6 o 7 anni. Un’iniziativa che in Italia sarebbe difficilmente attuabile, visti i rapporti con l’Egitto alla luce del caso Regeni e della presa di posizione della famiglia.
La società che conduce le operazioni sta facendo ovviamente il suo interesse economico, mentre il governo greco che appoggia l’iniziativa, risulta fin troppo generoso nei confronti di un’Europa matrigna che, attraverso l’intervento della troika, ridusse in miseria e quasi alla disperazione una buona parte del popolo greco, come tutti ricordiamo. E non è escluso che una vittoria del centrodestra e un governo Meloni, senza dubbio non accolto benissimo dall’establishment Ue, non porti pian piano a una situazione analoga a quella del 2011 quando cadde il governo Berlusconi. La storia è maestra di vita e gli ambienti finanziari e politici europei internazionali non sono molto cambiati in questi 10 anni.