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Nuovo Governo: Meloni avrebbe già in mente la lista dei ministri, ma ostenta prudenza e aspetta il Quirinale

Palazzo Chigi Covid

ROMA – Non si conoscono ancora le reali intenzioni della possibile prima Premier donna nella storia della Repubblica italiana, ma quel che sembra certo è che, nel formare il governo, Meloni starà attenta e rispetterà il galateo istituzionale.

Per questo nel decidere i titolari di alcuni ministeri chiave quali Esteri, Difesa, Economia, Interni, Giustizia e il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio si consulterà sicuramente con Mattarella che potrebbe, secondo il dettato costituzionale, porre il sostanziale veto ad alcuni ministri, come ha fatto in passato.

Soprattutto per Esteri e Difesa sono in gioco gli equilibri e la collocazione geopolitica dell’Italia nel quadro dell’Unione europea e dell’Alleanza atlantica. E sull’Economia sono puntati i fari della Commissione Ue e dei mercati finanziari. Mentre per gli Interni, con l’annosa questione di sbarchi e migranti, non si cercheranno altri attriti con Bruxelles. Quanto alla Giustizia, Mattarella, che è anche presidente del Csm, consiglierà certamente di non proporre un ministro che si ponga in aperto contrasto con la magistratura.

Dai rumors che provengono da ambienti di FdI, per gli Esteri un nome accreditato è quello di Guido Crosetto (consigliere di Giorgia e cofondatore di FdI) o in alternativa quelli della direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, e dell’ex ambasciatore Terzi di Santagata.

All’Economia Meloni ha detto fin dall’inizio di puntare su «una figura molto seria che sappia tenere i conti in ordine e avere una visione strategica per la crescita», e quindi potrebbe indicare Fabio Panetta ora nel board della Bce.

Per la Difesa c’è l’ipotesi di Tajani o di Adolfo Urso (FdI), presidente uscente del Comitato parlamentare sui Servizi. Per la Giustizia sono in pole l’ex magistrato Carlo Nordio (FdI), oppure la leghista Giulia Bongiorno. Infine, per il delicato ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si fanno i nomi di Crosetto (se non andasse agli Esteri) e di Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di FdI.

Infine gli Interni. Dopo la batosta elettorale per la Lega sono in discesa vertiginosa le quotazioni di Salvini, e Meloni sarebbe intenzionata a tenere per il suo partito la delega della sicurezza . Così si avanza la possibilità di nominare ministro dell’Interno il prefetto (candidato con Fdl) Giuseppe Pecoraro. Sul quale probabilmente anche Mattarella non avrebbe niente da ridire, trattandosi di figura istituzionale.

Ma sono solo ipotesi; lo sviluppo dei colloqui fra le forze di maggioranza, quelle di opposizione e il Quirinale, decisivo anche in questa circostanza, ci diranno se le voci sono destinate alla conferma oppure no.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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