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Price cap Ue: la Germania è contraria, l’irritazione di Draghi

ROMA – Il governo tedesco ribadisce il suo ‘no’ al price cap generalizzato al gas. Non per “ragioni ideologiche”, ma perché è necessario “garantire la sicurezza degli approvvigionamenti” e con un tetto su tutte le importazioni “c’è un alto rischio che il Gnl vada verso l’Asia o altrove”.

Lo indicano fonti diplomatiche europee in vista dell’Eurogruppo di lunedì. Il rischio per Berlino, spiegano, è che il caro energia diventi “un problema ancora più grande” tagliando l’Europa fuori dalle forniture. L’unica soluzione accettabile per il governo tedesco, sottolineano ancora le stesse fonti, è quella di negoziare direttamente con i fornitori.

“Mi aspetto unità e solidarietà, questi sono i principi base. Siamo in guerra e la battaglia decisiva sarà quest’inverno, quindi dobbiamo restare uniti e ci serve un alto livello di solidarieta’”. Lo ha detto il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, Jozef Sikela, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, prima del Consiglio straordinario Energia, rispondendo ai cronisti che chiedevano se si aspettasse più solidarietà da alcuni Paesi come la Germania.

Al Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia Roma non recederà dalla sua linea, che è stata condivisa con altri 14 Paesi, tra i quali la Francia. Ad irritare il governo c’è anche lo scudo da 200 miliardi annunciato da Berlino per calmierare prezzi in Germania.

“Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà”, ha avvertito il premier Mario Draghi. E chi probabilmente gli succederà a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni, ammonisce: “Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario”. A risultare non casuale è stato anche il timing dello scudo di Berlino: a 24 ore dal Consiglio Energia e proprio mentre la Commissione si limitava a proporre il price cap al gas russo spiegando che un tetto generalizzato a tutto l’import “comporta rischi significativi legati alla sicurezza di forniture di energia”.

Osservazione che, in diverse cancellerie, è vista come troppo vicina alle sensibilità di Berlino. Il price cap al gas, hanno osservato fonti diplomatiche, sarebbe una misura in principio sulla stessa linea dell’azione Ue contro il Covid. Lasciando ai singoli Paesi l’onere di calmierare i prezzi si consente invece una differenziazione tra chi ha spazio fiscale e chi no. E la Germania questo spazio ce l’ha.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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