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Natale 2025
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Il Papa a Putin: “Fermati, in nome di Dio!”. E a Zelensky: “Apriti a serie proposte di pace!”

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Papa Bergoglio durante l’Angelus: con l’appello a Putin e Zelensky (Foto Vaticannews)

ROMA – “Il mio appello si rivolge innanzitutto al presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus, dedicando oggi alla situazione in Ucraina la sua riflessione prima della preghiera mariana.

“L’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso da suscitare grande preoccupazione. Per questo oggi vorrei dedicarvi l’intera riflessione prima dell’Angelus”, ha detto il Pontefice. “Infatti questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità – ha proseguito – anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi”. “Mi affliggono i fiumi di sangue e di lacrime versati in questi mesi – ha lamentato il Papa -. Mi addolorano le migliaia di vittime, in particolare tra i bambini e le tante distruzioni che hanno lasciato senza casa molte persone e famiglie, e minacciano con il freddo e la fame vasti territori”.

Secondo Francesco, “certe azioni non possono mai essere giustificate, mai. E’ angosciante che il mondo stia imparando la geografia dell’Ucraina attraverso nomi come Bucha, Irpin, Mariupol, Izyum, Zaporizhzhia, e altre località che sono diventate luoghi di sofferenze e paure indescrivibili”. “E che dire del fatto che l’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica? – ha aggiunto – E’ assurdo. Che cosa deve ancora succedere? Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo una distruzione?”.

“In nome di Dio, in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore – ha quindi invocato il Papa -, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate il fuoco: tacciano le armi e si cerchino le condizioni per arrivare a negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza ma concordate, giuste, stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni”. “La guerra in stessa è un errore e un orrore – ha concluso Bergoglio -. Confidiamo nella misericordia di Dio, che può cambiare i cuori, e nell’intercessione materna della Regina della Pace, nel momento in cui si eleva la supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, spiritualmente uniti ai fedeli radunati presso il suo santuario e in tante parti del mondo”.


Bennucci

Sandro Bennucci

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