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Risparmio energetico, si propone l’ora legale estesa per tutto l’anno. Consumi ridotti per 2,7 miliardi

Ora Legale
EPA/SEBASTIEN NOGIER

In prossimità del ritorno all’ora solare, previsto nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022, si moltiplicano gli appelli per il prolungamento dell’ora legale, che porterebbe ad un risparmio energetico non trascurabile, un argomento decisamente forte nel periodo storico attuale. Buon ultimo quello della rivista scientifica Lancet, per prolungare gli effetti dell’ora legale per un altro mese almeno, se non per l’intero anno.

Mantenere l’ora legale farebbe risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettricità. È quanto emerge dalla ricerca realizzata dal Centro Studi di Conflavoro Pmi per ammortizzare in parte il caro energia che sta mettendo in difficoltà molte famiglie italiane e molte imprese del Paese. Un esempio pratico: a Roma, quando l’ora solare è in vigore, il 21 dicembre (il giorno più corto dell’anno) il sole tramonta alle 16.42. “Con quella legale – specifica Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi – diventerebbero le 17.42. È vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio di consumi e luce elettrica sarebbe comunque maggiore visto che alle cinque di pomeriggio la gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento”.

Eseguendo un calcolo spannometrico, ipotizzando che nel periodo in cui vige l’ora solare si applicasse l’ora legale (30 ottobre – 26 marzo, per un totale 147 giorni), sostiene Conflavoro Pmi, “si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più, per un totale di 147 ore. Considerati gli attuali prezzi, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia ipotizzabili in 2,7 miliardi di euro per il 2023. Si tratta di una stima basata sull’ultimo fabbisogno energetico certo (dati del gestore al 2021) pari a 318,1 miliardi di KWh rinnovabili comprese (i primi 8 mesi del 2022 hanno già registrato una media di fabbisogno mensile di 25,9 miliardi di KWh) calcolati sul prezzo oggi nel mercato tutelato da Arera, ossia 0,51 euro/KWh calcolato al momento per il mese di ottobre 2022″.

Guardando alle ultime previsioni diffuse da Terna, rileva, “lo scorso marzo, nel periodo di ora legale tra marzo e ottobre 2021 quindi prima del caro energia – è stato stimato un risparmio di oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, con un ulteriore beneficio ambientale di riduzione di circa 200 mila tonnellate di CO2″.

Prima dell’impennata dei prezzi del gas, Terna aveva quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati.

“È per questo che chiediamo al Governo Draghi di prendere immediatamente questa decisione demandata agli Stati nazionali dal Parlamento Europeo, invitando gli altri Paesi dell’Unione a fare altrettanto”, propone Terna.

Intanto è stato pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe l’appello al Governo lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, corredato da 58.000 sottoscrizioni di cittadini raccolte in una sola settimana grazie ad una petizione sul sito change.org, finalizzato a prorogare l’ora legale in Italia. Nell’appello Sima, Consumerismo, esperti, rappresentanti della politica, delle istituzioni e della società civile chiedono al Governo una temporanea sospensione del passaggio all’ora solare almeno fino al 30 novembre.

Vedremo le decisioni del nuovo governo e quelle della Commissione Ue, se rivolgerà l’attenzione alle necessità effettive delle popolazioni europee e non a quelle di Biden e della Nato.

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