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Firenze: arrestato, con l’accusa presunta di bancarotta, Niccolò Donzelli, fratello del deputato di FdI

Tribunale
Il Palazzo di giustizia di Firenze

FIRENZE – Mentre sono ancora in corso le trattative per il governo, si ha notizia dell’arresto del fratello del deputato di Fdi, Giovanni Donzelli, che afferma: “Voglio bene a mio fratello. L’amore fraterno è l’unica cosa che unisce me a questa vicenda. Confido nella sua innocenza e ho piena fiducia nella Giustizia italiana.
Se qualcuno vuole strumentalmente legare il procedimento giudiziario a me perde tempo. È noto che non c’è mai stato alcun legame tra l’attività imprenditoriale di mio fratello e la mia attività politica. Niccolò non ha nemmeno mai partecipato ad alcun evento di Fratelli d’Italia, avendo anche, come tutta la mia famiglia, un orientamento politico diverso dal mio”.

C’è anche Niccolò Donzelli tra le persone arrestate nell’inchiesta della procura di Firenze su alcune presunte bancarotte fraudolente.

Niccolò Donzelli è stato coinvolto come presidente del cda di Antiche tipografie e di Aria adversiting, due società finite al centro degli accertamenti condotti dalla guardia di finanza. Donzelli è uno dei due destinatari della misura di custodia cautelare in carcere.

Ci sono poi tre ordinanze agli arresti domiciliari e sette misure interdittive nei riguardi di professionisti e imprenditori. I reati contestati a vario titolo sono bancarotta fraudolenta – 31 capi -, favoreggiamento, falso, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Disposto anche il sequestro di beni mobili e immobili per 2,4 milioni di euro, “corrispondenti”, secondo gli inquirenti, al valore dei beni distratti dalle società fallite e delle imposte sottratte al pagamento dell’Erario. Al centro dell’inchiesta un presunto “sistema di gestione illecita degli strumenti destinati alla risoluzione delle crisi societarie”. Ad “amministratori di società in stato di insolvenza – sottolineano gli inquirenti – venivano suggerite soluzioni per ‘l’ultimo miglio’, prima della dichiarazione di fallimento: nomine di prestanome, artifizi per coprire distrazioni già commesse, il compimento di singoli atti a valenza distrattiva, alterazioni dei valori economici e finanziari emergenti dalle scritture contabili dirette a ostacolare l’opera di ricostruzione delle attività, del patrimonio e del volume d’affari da parte delle curatele”.

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