Tumori: scoperto gene che sviluppa cancro al colon. Studio di ricercatori di New York
NEW YORK – Si chiama PDZK1IP1, è un gene che sembra legato alla crescita e allo sviluppo del cancro al colon. Lo hanno scoperto gli scienziati del Tisch Cancer Institute presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai, a New York, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature Communications per rendere noti i risultati del loro lavoro.
Il team, guidato da Royce Zhou, ha rivelato inoltre che l’infiammazione nell’ambiente circostante può contribuire alla crescita delle cellule tumorali. “Negli Stati Uniti – afferma Zhou – il cancro al colon è il terzo tumore più diffuso e il secondo più mortale. L’avanzamento nella chirurgia e le immunoterapie hanno rivoluzionato il trattamento di questa neoplasia, ma sono efficaci solo in una parte della popolazione. Il nostro lavoro evidenzia un potenziale bersaglio per nuove strategie terapiche”.
I ricercatori hanno esaminato campioni di tessuto tumorale e tessuto sano circostante prelevati da interventi chirurgici eseguiti in 15 pazienti affetti da cancro del colon. L’infiammazione nella regione esterna alla neoplasia, riportano gli studiosi, era associata a una maggiore sopravvivenza delle cellule tumorali.
“Per la maggior parte dei pazienti oncologici con cancro al colon – aggiunge Ramon Parsons, autore senior e direttore del Tisch Cancer Istitute – l’infiammazione che si verifica nell’intestino contribuisce alla crescita del tumore. Questo evidenzia l’importanza di individuare delle strategie adeguate per ridurre il rischio di infiammazione. Comprendere in che modo l’alimentazione può influenzare questi meccanismi potrebbe aiutare moltissimi pazienti. Nella nostra indagine, abbiamo scoperto che il targeting del gene PDZK1IP1 può inibire il tumore”.
“La possibilità di analizzare cellule vive – commenta Zhou – ci ha permesso di osservare il microambiente tumorale e i fattori genetici e biologici del cancro del colon, valutando lo stato epigenetico del tumore. Speriamo che questi risultati possano contribuire ad aiutare moltissimi pazienti”.