Covid: Regione Toscana chiarisce la “sparizione” di 80mila casi disallineati con l’Istituto superiore di sanità
FIRENZE – Sarebbe solo “un mancato aggiornamento del programma informatico, adesso risolto, privo comunque di effetti sul sistema di indicatori che misurano, a livello nazionale, l’andamento e la diffusione della pandemia. Questa è la causa del disallineamento dei dati Covid inviati dalla Toscana a Roma”.
Lo rende noto la Regione Toscana in merito alla mancata segnalazione di 80.000 casi di Covid, legati a reinfezioni del virus, secondo quanto riferito oggi, 25 ottobre 2025, da Repubblica Firenze, spiegando che i dati inviati all’Iss erano giusti mentre quelli alla Protezione civile conteneva solo i primi contagi.
“Appena venuti a conoscenza del problema sulla gestione del flusso dei dati – spiega in una nota la Regione -, l’assessorato al diritto alla salute ha chiesto di rivedere la procedura tecnica che aveva causato il disallineamento tra i numeri forniti all’Istituto superiore di sanità, corretti, e quelli destinati alla Protezione civile nazionale, privi tra i casi segnalati dei reinfettati, ovvero delle persone che si erano già ammalate precedentemente e che si sono riprese il Covid-19. Da due giorni, dal 24 ottobre, i due flussi quotidiani ora sono identici”.
Dall’assessorato si spiega che si è trattato di un difetto di elaborazione informatica e non certo di una scelta, tanto che, si precisa, i casi caricati sul sistema dell’Istituto superiore di sanità da parte di Regione Toscana comprendono tutti i pazienti positivi presenti sul territorio, compresi i soggetti reinfettati. “L’assessorato – conclude la nota -si è attivato attraverso la direzione sulle strutture competenti per effettuare verifiche, non escludendo innovazioni negli assetti organizzativi laddove se ne ravvisasse l’esigenza”.