È nato Dantroide, robot con le sembianze di Dante, che vola a Maker Faire in Usa come unico progetto italiano
FIRENZE – È nato Dantroide, robot con sembianze Dante Alighieri, che parteciperà a Maker Faire negli Stati Uniti come unico progetto italiano. Il primo androide che ha le sembianze di Dante Alighieri non è però fiorentino come il suo modello; è nato in Molise, creato da alunni e docenti dell’Istituto tecnico Marconi di Campobasso, al termine di un progetto durato due anni. È stato presentato ufficialmente questa mattina e ai primi di novembre sarà a Orlando, in Florida, per partecipare alla Maker Faire, unico progetto selezionato in Italia. Dantroide recita i versi della Divina Commedia, risponde a molte domande e muove gli occhi e le labbra. Il robot è stato realizzato anche con la collaborazione dell’Accademia della Crusca. Il volto è una maschera create da una antica bottega artigiana di Firenze, mentre gli occhi sono stati donati da una fabbrica che produce protesi oculari a Roma. A dare la voce a Dantroide è l’attore e doppiatore Giampiero Bartolini. Gli alunni della scuola per realizzare il robot si sono impegnati anche fuori dall’orario scolastico, sacrificando un po’ di tempo delle vacanze estive. “L’idea – ha spiegato la professoressa Elena Varanese, coordinatrice del progetto – è nata in prossimità delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante. Anche la nostra scuola aveva voglia di omaggiare il sommo poeta e ha scelto il modo più affine e vicino alla vocazione del nostro istituto che è quella tecnologica. E quindi abbiamo provato a fare in modo che le due aree, quella umanistico-letteraria e quella più tecnica potessero confluire in un unico grande prodotto”. L’idea è divertente e indubbiamente educativa; perfetta per svegliare anche negli studenti di un tecnico la curiosità e forse anche l’amore verso il nostro poeta più universale. Chissà che a forza di ascoltare i versi recitati da Dantroide qualcuno degli studenti del Marconi non abbia fatto o non faccia in un futuro più o meno prossimo quello che non fa ormai il 90% dei nostri studenti del classico o peggio, di Lettere: leggere la Commedia per intero.