Al Maggio Musicale Maurizio Pollini con Mehta e Martha Argerich con Dutoit
FIRENZE – Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazza Vittorio Gui) nella Sala Grande,sabato 29 ottobre alle 20, Maurizio Pollini sarà con l’Orchestra del Maggio diretta da Zubin Mehta per l’atteso recupero del concerto previsto per il 19 gennaio scorso, mentre domenica 30, sempre alle 20, ci sono Charles Dutoit alla testa dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo eMartha Argerich, che torna finalmente sulle scene fiorentine a distanza di sei anni dalla sua ultima esibizione, altro atteso recupero dopo la cancellazione del concerto dello scorso 10 gennaio. In programma per il 29, la Sinfonia n. 104, London di Franz Joseph Haydn, la Sinfonia n. 1 di Franz Schubert e, in chiusura, il Concerto in si bemolle maggiore K. 595 per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart; per domenica 30, Valses nobles et sentimentalesdi Maurice Ravel e il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra di Robert Schumann. Chiude la serataLe Sacre du printemps di Igor Stravinskij.
Maurizio Pollini, che al Maggio ha debuttato nel marzo del 1959, è senza dubbio uno dei più importanti interpreti pianistici degli ultimi sessant’anni di storia della musica. Vincitore del concorso Chopin di Varsavia nel 1960, è stato presente in tutti i più importanti festival internazionali, in particolare in quello di Salisburgo, dove ha collaborato con direttori come Herbert von Karajan, Karl Böhm, Claudio Abbado e Zubin Mehta, e dove ha tenuto recitals caratterizzati da programmi d’intelligente organicità e ampiezza di repertorio, che va dai classici del pianoforte a Pierre Boulez e Karlheinz Stockhausen. Ha inoltre tenuto corsi di perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena; e nel 1974, in occasione del centenario della nascita di Arnold Schönberg, ne ha eseguito in molti centri la completa opera pianistica. Le singolari qualità interpretative e la perfetta tecnica pianistica gli hanno consentito di affrontare con pari successo il repertorio romantico e quello contemporaneo. Nel 2012, nell’ambito delle iniziative per il suo settantesimo compleanno, il pianista ha presentato una nuova registrazione in studio dedicata a Chopin, dal titolo Chopin: 24 préludes, nocturnes, mazurkas, scherzo, mentre è del 2017 il CD, anch’esso registrato in studio, “Chopin: Late works”.
Martha Argerich è fra le più importanti pianiste e interpreti degli ultimi cinquant’anni: ha debuttato in concerto all’età di otto anni, si è trasferita nel 1955 in Svizzera, dove ha studiato con Friedrich Gulda, poi è stata allieva del leggendario Arturo Benedetti Michelangeli, di Stefan Askenase e Nikita Magaloff. Nel 1957 ha vinto il Concorso Busoni di Bolzano e il concorso pianistico di Ginevra nel giro di poche settimane e la sua carriera come pianista professionista ne ha ricevuto una spinta importante. Le sue prime registrazioni discografiche di alcuni capolavori quali la Toccata Op. 11 di Prokofiev e la sesta Rapsodia ungherese di Liszt, effettuate dal vivo nel 1957 a Bolzano e a Ginevra, rimangono pietre miliari per queste opere. La Argerich nel 1965 ottiene il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale Frédéric Chopin. Nello stesso anno registra opere di Frédéric Chopin, Johannes Brahms, Maurice Ravel, Prokofiev e Liszt. Pochi anni dopo incide la Sonata n. 3 Op. 58 di Chopin, la Polonaise Op. 53 e altre brevi composizioni. È in possesso di una tecnica straordinaria e invita al confronto con Vladimir Horowitz, soprattutto per quanto riguarda le ottave, il controllo dell’attacco del tasto e l’elasticità e fluidità dell’articolazione e delle note ribattute. Fin dai primi anni della sua carriera ha anche accompagnato altri strumentisti, in sonate o musica da camera. È particolarmente famosa per le incisioni dei capolavori del XX secolo di compositori quali Sergej Rachmaninov, Olivier Messiaen e Sergei Prokofiev; è memorabile la sua registrazione del terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov e del primo di Čajkovskij. Dotata di una vasta e articolata discografia, ha lavorato inoltre con alcuni dei più importanti direttori d’orchestra degli ultimi decenni come Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli e Riccardo Chailly. Insieme a quello di Martha Argerich, il concerto di domenica segna altri due grandi ritorni al Maggio: il maestro Charles Dutoit, assente dalla programmazione del Maggio dal febbraio del 1987, e dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, che torna sulle scene fiorentine dopo il concerto del maggio 2002, diretti in quell’occasione dal maestro Marek Janowski.
Charles Dutoit è nato a Losanna, in Svizzera, e la sua ampia formazione musicale include gli studi di storia della musica, di composizione, di violino, viola, pianoforte e percussioni ai conservatori di Ginevra, Siena, Venezia e Boston. Recentemente designato Direttore d’orchestra principale e Consulente musicale della Philadelphia Orchestra, nonché Direttore artistico e Direttore principale della Royal Philharmonic Orchestra, Charles Dutoit collabora regolarmente con i migliori solisti e le migliori orchestre del mondo. Rinomato per le sue raffinate interpretazioni di un ampio ed eclettico repertorio di stili musicali, Charles Dutoit, dal suo debutto con la Philadelphia Orchestra nel 1980, è stato invitato ogni stagione a dirigere anche le altre principali orchestre degli Stati Uniti; quelle di Boston, New York, Los Angeles, Chicago, San Francisco e Pittsburgh. Si è esibito regolarmente con le più importanti orchestre d’Europa, inclusi i Berliner Philharmoniker e la Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, oltre che con le orchestre londinesi e quelle principali di Giappone, Sud America e Australia. Molte sono le incisioni che ha effettuato con orchestre americane, europee e giapponesi per varie case discografiche (Decca, Deutsche Grammophon, EMI, Philips, CBS, Erato). Le sue oltre centosettanta registrazioni, metà delle quali con la Montreal Symphony Orchestra, hanno ottenuto più di quaranta premi e onorificenze in tutto il mondo. Per venticinque anni, dal 1977 al 2002, Charles Dutoit è stato Direttore artistico della Montreal Symphony Orchestra. L’Orchestra di Monte-Carlo fu fondata nel 1856 ed era denominata “Orchestre du Nouveau Cercle des Etrangers”, poi nel 1958 “Orchestre National de l’Opéra de Monte-Carlo”, e dal 1980 “Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo”. Occupa un posto di rilievo nel mondo musicale internazionale. Grazie alla sua capacità di coniugare tradizione e modernità, svolge da sempre un ruolo di primo piano nell’interpretazione di opere sinfoniche del grande repertorio, nel revival di opere rare e contemporanee e nella creazione lirica e coreografica. Dalla fine dell’ ottocento il numero delle “prime mondiali” realizzate a Monte-Carlo è stato enorme, passando attraverso grandi compositori come Massenet, Puccini, Ravel, Mascagni, Fauré, Franck, Honegger, Ibert, Lalo, Milhaud, Poulenc e Satie. La musica contemporanea è inoltre sempre stata presente nelle stagioni della Filarmonica, con Henze, Dutilleux, Pärt, Lutoslawski, Penderecki, Holliger, Ligeti, Takemitsu, Eötvös, Amy, Mainz e Hurel. Nel corso della sua storia è stata diretta dai più importanti maestri di sempre come Arturo Toscanini, Bruno Walter, Dimitri Mitropulos, Leopold Stokowski e Leonard Bernstein.
Sabato 29: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino – Direttore Zubin Mehta Pianoforte Maurizio
Pollini
Franz Joseph Haydn, Sinfonia in re maggiore Hob. I:104 (Adagio. Allegro / Andante / Menuetto:Allegro / Finale: Allegro spiritoso)
Franz Schubert, Sinfonia n. 1 in re maggiore D. 82 (Adagio. Allegro vivace / Andante / Menuetto: Allegro. Trio / Allegro vivace)
Wolfgang Amadeus Mozart (Concerto in si bemolle maggiore K. 595 per pianoforte e orchestra (Allegro / Larghetto / Allegro)
Domenica 30: Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo Direttore Charles Dutoit Pianoforte Martha
Argerich
Maurice Ravel, Valses nobles et sentimentales per orchestra (Modéré / Assez lent / Modéré / Assez animé / Presque lent / Assez vif / Moins vif / Epilogue: Lent)
Robert Schumann, Concerto in la minore op.54 per pianoforte e orchestra (Allegro affettuoso / Intermezzo: Andantino grazioso / Allegro vivace)
Igor Stravinskij, Le Sacre du Printemps. Tableaux de la Russie païenne en deux parties. Premier tableau: L’adoration de la terre Introduction / Les augures printaniers (Danses des adolescentes) / Jeu du rapt / Rondes printanieres / Jeu des cités rivales / Cortege du Sage / L’adoration de la terre (Le Sage) / Danse de la terre. Deuxieme tableau: Le sacrifice Introduction / Cercles mysterieux des adolescentes / Glorification de l’Élue / Évocation des ancetres / Action rituelle des ancetres / Danse sacrale (l’Élue)
Biglietti esauriti in prevendita
Si conclude con due preziosissime serate il primo mese del Festival d’Autunno del Maggio, che si prolungherà per il resto del 2022Il Festival autunnale prosegue poi fino ai primi giorni del nuovo anno, quando cederà il passo al Festival di Carnevale, con altri numerosi appuntamenti: dalle altre due grandi opere a tema spagnolo di Giuseppe Verdi, Ernani, dal 10 novembre con la direzione di James Conlon e la regia di Leo Muscato, e Don Carlo, dal 27 dicembre, con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Roberto Andò ai numerosi concerti sinfonici diretti da James Conlon, Dame Jane Glover, Daniele Gatti, Christoph Eschenbach, Sir Mark Elder, Diego Fasolis.