Commissione Ue: “Reddito cittadinanza utile solo se crea lavoro”. Lo sostiene il commissario Schmit
BRUXELLES – Un attacco al reddito di cittadinanza così com’è applicato in Italia arriva dalla Commissione Ue, in particolare dal Commissario lussemburghese all’occupazione, Nicola Schmit.
“Non sostengo un reddito di base incondizionato perchè se si danno soldi e basta c’è il rischio di abusi. Ma se vediamo questo ‘reddito di cittadinanza’ in combinazione con politiche proattive del lavoro e un sostegno mirato all’individuo, allora può essere uno strumento valido per combattere la povertà”. Lo ha detto all’ANSA il commissario Ue all’occupazione e ai diritti sociali, il lussemburghese Nicola Schmit.
“Non sostengo un reddito di base incondizionato”, ha sottolineato il commissario socialista. “Ma – ha aggiunto – ci sono persone escluse dal mercato del lavoro che sono molto difficili da reintegrare. In questo caso è essenziale avere un reddito minimo condizionato al rispetto di cose come la formazione o all’accettazione di un percorso serio di recupero, ad esempio se hai problemi di dipendenze”. La congruità della misura, ha detto ancora Schmit, “dipende da come si applica lo strumento”.
“Credo ci sia la necessità di creare un qualche tipo di programma Ue, come quelli che abbiamo avuto nella crisi del Covid come il Recovery o il Sure, c’è un dibattito in corso su come svilupparlo, la Commissione sta riflettendo su questo”, ha detto poi Schmit. “Dopo il Covid – ha spiegato il commissario lussemburghese – abbiamo a che fare con un nuovo tipo di crisi e vediamo che tutti gli Stati membri elaborano le loro politiche per aiutare famiglie e imprese, alcuni hanno stanziato ingenti somme” a livello nazionale, “ma questo porta il pericolo della frammentazione nel mercato interno e della creazione di nuovi tipi di squilibri”.
“In alcuni settori – ha proseguito – come per esempio quello delle ceramiche italiane conosciute in tutto il mondo, le imprese e i lavoratori soffrono molto perché per produrre c’è bisogno di molta energia e i prezzi sono alle stelle”. Per questi motivi “dobbiamo certamente riflettere su uno strumento europeo per creare parità di condizioni”, ha detto Schmit, aggiungendo che c’è “la necessità di creare un qualche tipo di programma Ue, come quelli che abbiamo avuto nella crisi del Covid come il Recovery o il Sure”.