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Pensioni: Inps fa il punto sugli interventi del 2022 in tema di perequazione

ROMA – L’Inps ha pubblicato un dossier in cui sintetizza l’applicazione da parte dell’Istituto degli ultimiinterventi legislativi in materia di perequazione delle pensioni. Come spiega il documento, la perequazione è la rivalutazione annuale degli importi pensionistici per adeguarli all’aumento del costo della vita e proteggere il loro potere d’acquisto.

I trattamenti pensionistici erogati dall’INPS vengono sottoposti annualmente a una revisione degli importi in modo che risultino più adeguati al costo della vita. Nello specifico, ogni anno, entro il 20 novembre, il Ministero dell’Economia e delle finanze con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali adotta il decreto che fissa l’adeguamento definitivo per l’anno precedente, da applicare dall’1 gennaio dell’anno in corso, e l’adeguamento provvisorio per l’anno in corso con effetto dall’1 gennaio dell’anno successivo.

L’articolo 21 del Decreto Aiuti bis ha già previsto una rivalutazione dello 0,2% a recupero dell’inflazione del 2021 (perequazione definitiva 2022), rivolta a tutti i pensionati, pari alla differenza fra l’1,7% di inflazione stimata e l’1,9% di inflazione effettiva nel 2021 e un incremento del 2% dell’importo delle pensioni in pagamento ad ottobre, novembre e dicembre (compresa la tredicesima). Quest’ultima misura interessa chi riceve un trattamento pensionistico mensile non superiore a 2.692 euro lordi (circa 35 mila euro l’anno).

L’attribuzione della perequazione definitiva per l’anno 2022 (pari allo 0,2%) viene, dunque, anticipato a novembre; l’incremento del 2% partirà invece dal mese di ottobre. Da gennaio 2023 scatterà poi la rivalutazione per tutti gli aventi diritto in base ai dati sull’inflazione del 2022, che si prevede in forte crescita. Per entrambe le misure non sarà necessario fare una domanda; il conguaglio sarà applicato in automatico all’importo percepito e sarà segnalato sul cedolino della pensione.

Con il “Decreto Aiuti ter” è stata prevista, inoltre, una indennità una tantum di 150 euro a favore dei pensionati residenti in Italia con un reddito assoggettabile ad IRPEF non superiore a 20 mila euro. L’indennità è corrisposta d’ufficio ai pensionati con la mensilità di novembre.

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