Siena: ragazzina violentata dopo serata in discoteca. Arrestati due giovani
SIENA – L’accusa è di violenza di gruppo ai danni di una ragazza minorenna: per questo due giovani appena maggiorenni sono stati posti ai domiciliari. La violenza sarebbe avvenuta all’esterno di un locale della Val d’Elsa. I due, come riporta La Nazione, in realtà si troverebbero attualmente in carcere in attesa che arrivi il braccialetto elettronico. Proprio ieri mattina, 23 novembre 2022, si è svolto in carcere l’interrogatorio di garanzia. Uno è difeso dagli avvocati Ilenia Cirino Groccia e Fausto Rugini, l’altro dall’avvocato Veltri. Anche la giovanissima vittima si è affidata ad un legale e, nei prossimi giorni, dovrebbe essere sentita dal gip. L’inchiesta è coordinata dal pm Serena Menicucci.
I poliziotti, coadiuvati dai colleghi della Sosc – Polizia postale, hanno perquisito le abitazioni dei due, alla ricerca dei telefoni, dei vestiti indossati la notte dei fatti e di possibili sostanze stupefacenti. Il cane poliziotto Eviva, durante le operazioni, ha permesso di rinvenire anche piccole quantità di sostanza stupefacente nell’abitazione di uno dei due indagati.
“L’emissione delle due misure – spiegano ancora gli investigatori – è conseguente alla meticolosa ricostruzione dei fatti avvenuta tramite l’attenta visualizzazione di oltre cento ore di filmati estrapolati dai vari circuiti di videosorveglianza della zona interessata”.
Dalle indagini svolte è emerso che: “dopo una notte trascorsa in un noto locale della Valdelsa, tra consumo di droga e alcool, qualche mese fa, approfittando del suo stato di ubriachezza, la ragazza di giovanissima età, avrebbe subito violenza sessuale all’interno di un’auto, parcheggiata poco distante dall’ingresso del locale – proseguono gli investigatori -. La ragazza, dopo la violenza subita, sarebbe poi stata accompagnata dagli stessi aguzzini nei pressi della propria abitazione e lì lasciata in pessime condizioni psicofisiche”.
A seguito della denuncia sporta dalla ragazza, sono state avviate le indagini, coordinate dal pubblico ministero presso il tribunale di Siena, che hanno portato all’identificazione dei due indagati.