Iran: la protesta va oltre il velo, folla oceanica in piazza contro il “sistema”
TEHERAN – Folla oceanica, in piazza, a Teheran. Ma l’obiettivio della protesta va oltre il velo. Colpisce direttamente il sistema. L’annuncio dell’abolizione della polizia morale “è solo una tattica alla vigilia dei tre giorni di mobilitazione per contenere la rivolta e il supporto internazionale”. Ne è convinto un ingegnere iraniano di 38 anni, nelle strade di Teheran in compagnia della moglie a capo scoperto.
“L’hijab obbligatorio è una legge e il governo ha persino licenziato di recente un direttore di banca per aver fornito servizi a una donna senza velo”, aggiunge l’uomo. In ogni caso, gli fa eco un amico, laureato in biologia: “Anche supponendo che l’annuncio sia vero o anche nel caso l’obbligo dell’hijab fosse annullato, non farà alcuna differenza. Perchè i manifestanti e le centinaia di persone uccise per strada, condannate a morte, incarcerate, stuprate o bandite negli ultimi tre mesi, hanno protestato contro il sistema”.
“L’hijab è uno dei nostri problemi. Le donne affrontano molte leggi discriminatorie” ma – aggiunge una mamma single di 32 anni – “ci sono molti altri problemi nella società contro i quali protestiamo, tra cui la mancanza di libertà di parola e libere elezioni, la povertà, la cattiva gestione economica, l’appropriazione indebita dello stato, la dipendenza, nonché i problemi del nostro Paese nel mondo”.