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Pensioni: la riforma del governo Meloni punta a cancellare la Fornero

Inps 1
Sede INPS MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

Governo, sindacati e categorie produttive continuano lunghe discussioni per trovare criteri condivisi e sostenibili di adeguamento delle pensioni che possano portare finalmente a una riforma stabile del sistema.

L’obiettivo del centrodestra è di cancellare la legge Fornero entro la fine della legislatura, come ha affermato più volte Salvini e ha confermato Federico Freni, sottosegretario all’Economia, in un’intervista rilasciata al Messaggero.

Per il 2023 la neonata Quota 103 riguarderà un numero limitato di persone, mentre la maggior parte continueranno ad andare in pensione secondo le regole stabilite dalla legge della ministra di Monti.

Freni però anticipa che nei prossimi anni dovrebbe essere più semplice procedere con il piano originario, cominciando a intervenire sull’attuale pensione anticipata che, alla luce di quanto stabilito nel 2011 e tenendo conto degli adeguamenti con le aspettative di vita intervenuti in questi anni, richiede oggi il possesso di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne.

La novità più importante per il 2023 sarà, come detto, l’avvento di Quota 103, una misura di flessibilità che consente di andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, a patto di aver compiuto almeno 62 anni di età.

“Aver previsto un limite anagrafico, oltre a un’altra serie di paletti, limita di molto la platea di coloro che ne approfitteranno per andare in pensione in anticipo. È per questo motivo che non possiamo dire che Quota 103 cancella la legge Fornero, anche perché per il 2023 potrebbe risultare ancora più conveniente la pensione anticipata”, spiega ancora Freni. E aggiunge: “in futuro, al pari di quanto già previsto per i lavoratori precoci, l’intenzione è di consentire – indipendentemente dall’età anagrafica – a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi. Quota 41 è un metodo, non uno spot”.

“In questo modo effettivamente si potrà dire di aver cancellato la legge Fornero, almeno per quanto riguarda la pensione anticipata; nel lungo termine, invece, non sono previsti cambiamenti per l’età pensionabile, visto che per la pensione di vecchiaia dovrebbero rimanere gli attuali requisiti, oltre all’obbligo di adeguamento con le speranze di vita per cui il prossimo appuntamento è in programma per l’inizio 2025”.

L’obiettivo finale, sia per il governo che per le parti sociali, è quello di trovare una quadra migliorativa nel corso delle discussioni che continueranno anche nei prossimi mesi, in vista della riforma strutturale che, nelle intenzioni del governo, sottolinea Freni, dovrebbe essere approvata a inizio 2024.

Speriamo che si trovi una soluzione che eviti incertezze e continui cambiamenti delle regole. I pensionati, già tartassati ampiamente dal fisco e penalizzati dai tagli di vari governi e sentenze della Consulta, avrebbero la legittima aspirazione di vivere tranquilli e di godere il frutto di tanti anni di lavoro.

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