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Benedetto XVI, Papa emerito, è morto: sarà esposto in San Pietro dalla mattina del 2 gennaio

Benedetto E Francesco
Benedetto XVI e Papa Francesco (Foto ANSA)

ROMA – Benedetto XVI, papa emerito, Joseph Ratzinger, è morto oggi 31 dicembre 2022. Aveva 95 anni. L’annuncio è stato dato dal direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, con queste parole: “Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano”. I funerali saranno celebrati giovedì 5 gennaio, alle 9.30, in Piazza San Pietro e saranno presieduto da papa Francesco.

La nota aggiunge che dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo del Papa Emerito Benedetto XVI sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli.

Eletto Pontefice il 19 aprile del 2005, Joseph Ratzinger ha raccolto l’eredita’ di Giovanni Paolo II. Teologo, in conclave era entrato da prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede e decano del collegio cardinalizio. Ed ecco le principali tappe del suo pontificato.

19 aprile 2005 – Joseph Ratzinger viene eletto Papa nel secondo giorno del conclave, al quarto scrutinio.

28 aprile 2005 – Benedetto XVI concede la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dalla morte per l’inizio della causa di beatificazione del suo predecessore, Giovanni Paolo II.

25 gennaio 2006 – Viene reso pubblico il testo della prima enciclica di papa Ratzinger, Deus caritas est, firmata il 25 dicembre del 2005, 73 pagine. Lo stesso Pontefice spiega che ha deciso di cimentarsi sul tema dell’amore, “parola usata e abusata”, perche’ “in un mondo in cui al nome di Dio viene a volte collegata la vendetta o persino il dovere dell’odio e della violenza, questo e’ un messaggio di grande attualita’ e di significato molto concreto”.

Morto Benedetto XVI
Benedetto XVI

28 maggio 2006 – Visita in Polonia nel campo di concentramento di Auschwitz.

12 settembre 2006 – Lectio magistralis all’Universita’ di Ratisbona sul tema dei rapporti tra fede e religione. Il discorso provoca reazioni nel mondo islamico per la citazione dell’imperatore bizantino Manuele II Paleologo. Il Papa invita al dialogo e al riavvicinamento tra fede e ragione e tra le diverse fedi.

30 novembre 2006 – Il Papa visita la Moschea blu di Istanbul e prega accanto al Gran Mufti.

30 novembre 2007 – Nella sua seconda enciclica, Spe salvi, 77 pagine pubblicate lo stesso giorno della firma, Benedetto XVI esorta il cristianesimo moderno a tornare a parlare di speranza, in un mondo dove tante ideologie, dall’illuminismo al marxismo, hanno fallito nei tentativi di costruire una nuova giustizia umana, lasciandosi dietro solo macerie, e dove la scienza e il progresso senza Dio rischiano di distruggere l’umanita’ e di portarla fino agli “abissi” del male.

19 luglio 2008 – Da Sydney, in Australia, in occasione della Giornata mondiale delle gioventu’, il Papa parla dello scandalo dei preti pedofili in Irlanda. “Devono essere portati davanti alla giustizia”, sottolinea esprimendo “vergogna per i loro misfatti”.

17 marzo 2009 – Benedetto XVI in visita in Africa parla dell’Aids, “una tragedia che non si puo’ superare solo con i soldi, non si puo’ superare con la distribuzione dei preservativi che anzi aumentano i problemi”. Strada efficace, per il Pontefice, e’ quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualita’.

9 maggio 2009 – Il Papa incontra in Giordania Re Hussein e rivolge un incoraggiamento al dialogo tra cattolici e musulmani.

12 maggio 2009 – Benedetto XVI visita Gerusalemme e incontra il Gran Mufti nella Spianata delle moschee.

7 luglio 2009 – Viene pubblicata Caritas in veritate, un’enciclica molto lunga (142 pagine), firmata il 29 giugno. Frutto di un lavoro di quasi due anni, di numerose revisioni e di apporti diversi, il documento ha un forte contenuto sociale e invita tutti a una seria riflessione sul senso stesso dell’economia e sulle sue finalita’. L’economia – spiega papa Ratzinger – “ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento. La regola non puo’ essere il solo profitto. Serve recuperare il principio di gratuita’ nell’economia di mercato”. La finanza senza Dio ha causato danni incalcolabili, ha accresciuto poverta’ e disuguaglianza. Dalla recessione mondiale, scoppiata nel 2008, l’umanità deve uscire con un passo nuovo.

19 dicembre 2009 – Con un decreto, il Papa proclama venerabile il suo predecessore, Giovanni Paolo II.

24 dicembre 2009 – Prima della messa della notte di Natale nella basilica di San Pietro una donna saltaletransenne e trascina a terra il Pontefice. Ricoverato un cardinale.

1 maggio 2011 – Cerimonia in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II è beato.

22-25 settembre 2011 – Storico discorso al Bundestag sulle “considerazioni sui fondamentali dello Stato liberale di diritto”. “Togli il diritto – sottolinea il Papa – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?”.

25 maggio 2012 – Lo scandalo Vatileaks, scoppiato dopo la pubblicazione di un libro con documenti segreti vaticani, arriva al suo epilogo. Viene arrestato il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele.

14-16 settembre 2012 – Viaggio apostolico in Libano, il Papa “pellegrino di pace” incontra i capi delle comunita’ religiose musulmane nel palazzo presidenziale di Baadba. Benedetto XVI apre al dialogo con i musulmani e rivolge un appello affinche’ cessi la violenza.

12 dicembre 2012 – Il Papa ‘sbarca’ su Twitter. Benedetto XVI invia il suo primo tweet. In poche ore gli account @Pontifex raggiungono milioni di utenti

11 febbraio 2013 – Con effetto alle ore 20 del 28 febbraio, nel chiuso di un Concistoro, leggendo un foglio in lingua latina, Papa Ratzinger comunicò ai cardinali presenti le sue decisioni di lasciare il timone della barca di Pietro. “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il Ministero petrino. Sono ben consapevole che questo Ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito (…)”, spiegò ai cardinali presenti e ai cattolici tutti la sua decisione.”Per questo-concluse Benedetto XVI – ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al Ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005 (…). Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”.



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