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Giustizia: Giorgia Meloni blinda il ministro Nordio. Replica (indiretta) a Salvini

il ministro della Giustizia Carlo Nordio (ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Giorgia Meloni, attraverso una nota ufficiale, blinda il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. La nota è una risposta indiretta a Salvini, che ha dichiarato di voler stemperare le tensioni con i giudici, ma è anche una presa di posizione contro iniziative estemporanee, tipo la raccolta di firme del “Fatto” di Travaglio. “Ho voluto Carlo Nordio e ho piena fiducia in lui”, dichiara la Meloni che presto convocherà il ministro per “definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana”.

Il governo è “determinato” a portare avanti il programma su cui ha ottenuto la vittoria alle elezioni e che vuole “dare all’Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese”. La premier rompe il silenzio sulle polemiche che hanno investito il Guardasigilli, dopo il suo attacco alla Camera ai pm antimafia e l’intenzione ribadita di arrivare a una stretta sulle intercettazioni. E lo fa con una nota ufficiale, all’indomani delle dimissioni che lo stesso Nordio aveva evocato, sia pure per smentire questa ipotesi, nota che serve anche a rimarcare che la premier intende occuparsi in prima persona delle questioni chiave sul tavolo del governo, giustizia compresa, per mantenere la barra dritta e evitare scarti di lato, come ha già fatto sui temi delicati dell’autonomia e dei balneari.

Era impossibile per Giorgia Meloni tacere dopo la lettura dei giornali e le ricostruzioni sul gelo calato tra il titolare di via Arenula e FdI che non avrebbe affatto gradito il ritorno allo scontro con la magistratura, tanto più dopo il grande successo della cattura del boss Matteo Messina Denaro. Non si poteva non dire niente di fronte alle indiscrezioni apparse sui quotidiani che riferivano di un senso di isolamento, unito all’irritazione del ministro, per quella che appariva come una presa di distanza dalla sue posizioni, anche in tema di intercettazioni, non solo da parte della Lega, ma soprattutto da parte del partito con cui è stato eletto in Parlamento.

“Notizie infondate” scrive Meloni nella sua nota, come quelle che nel recente passato hanno riguardato “le presunte divisioni” tra lei e il ministro Giancarlo Giorgetti, e ancora tra lei e il titolare del Viminale Matteo Piantedosi. “Spiace deludere, ma il clima nel Cdm è ottimo e tutti i ministri lavorano in piena sinergia con palazzo Chigi”, assicura la premier. “Meloni ha letto e sentito cose incredibili in questi giorni. E’ stata montata una tempesta in un bicchiere d’acqua, quindi con questa nota ha voluto rappresentare che non c’è alcuna incrinatura fra lei e Nordio, né fra Nordio e FdI: tutti stiamo remando dalla stessa parte”, osservano in Fdi. Ma in quelle righe di Palazzo Chigi c’è anche un altro messaggio: “Meloni vuole seguire da vicino l’evoluzione di tutti i dossier su cui è impegnato il governo”, sottolineano le stesse fonti, spiegando che per quanto riguarda le intercettazioni l’impegno è “evitare che stralci irrilevanti ai fini penali delle intercettazioni finiscano sui giornali: una soluzione è ancora da studiare ma non è un bavaglio alla stampa”.

Vista da via Arenula, la nota di Meloni è la “conferma” di quello che aveva detto ieri il ministro Nordio, a partire dalla “perfetta sintonia” con la premier. L’incontro tra i due avverrà a “strettissimo giro” e sarà pragmatico visto che servirà a definire “tappe e priorità”. Prima della nota di Giorgia Meloni il leader della Lega Matteo Salvini aveva ribadito che “la riforma della giustizia deve essere fatta con gli avvocati e i magistrati, non contro nessuno”. E a Nordio era arrivato il “pieno sostegno” di tutti i componenti di FdI in Commissione Giustizia della Camera e l’assicurazione del “pieno supporto” di Forza Italia, da parte della capogruppo dei senatori Licia Ronzulli.

Appoggio anche dal Terzo Polo, ribadito da Maria Elena Boschi: se Nordio “farà quello che dice noi lo appoggeremo, perché non cambiamo idea”. Mentre Elly Schlein, candidata alla guida del Pd, dopo l’intervento della premier osserva: “Una opposizione efficace deve inserirsi nelle pieghe delle divisioni del governo”. Ma il Pd, ora, sembra non avere la forza per contrastare le scelte di un governo che continua ad avere molto consenso nei sondaggi.



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