Farina di grilli: italiani diffidenti sull’uso autorizzato dalla Ue. In quali prodotti si potrà trovare
ROMA – Crescono le polemiche per le norme europee che autorizzano l’uso di alimenti che contengono anche farine di insetti, al fine di migliorare la qualità nutrizionali. Secondo un sondaggio Ixè/Coldiretti, solo il 24% degli italiani è favorevole alla commercializzazione della farina di grilli, mentre il 54% è contrario. Eppure, mangiare insetti, pratica nota come entomofagia, è una consuetudine antica e sempre più comune in tutto il mondo. Naturalmente ognuno può scegliere, nonostante le decisioni di Bruxelles.
Cricket one, la società che ha presentato la domanda di autorizzazione originale per il commercio nell’Unione europea, afferma che “gli insetti sono nutrizionalmente più efficienti degli animali e fungono da fonte di proteine alternative più affidabile. La funzione principale della farina di grilli negli alimenti è, a tendere, quella di sostituire la carne, poiché fornisce una maggiore concentrazione degli stessi nutrienti chiave: proteine complete facilmente digeribili, con i 9 aminoacidi essenziali, vitamina B12, ferro e una potente fibra prebiotica chiamata chitina. Inoltre, è molto più pulita e sostenibile”.
Secondo il nuovo regolamento Ue approvato e in vigore dal 24 gennaio, la polvere di grilli sarà ora consentita in prodotti alimentari di consumo quotidiano, come pane, cracker, biscotti.