Ex Gkn, annuncio di Borgomeo: “La società andrà in liquidazione”. Operai in rivolta
FIRENZE – Si complica in maniera quasi irreversibile la vertenza dell’ex GKN di Campi Bisenzio (Firenze) con gli operai ormai da quattro mesi senza stipendio. Nel tardo pomeriggio di oggi, 15 febbraio 2023, arriva la bomba inaspettata: la società Qf di Francesco Borgomeo annuncia la messa in liquidazione dell’azienda.
“Siamo stupiti che il movimento Insorgiamo sia sorpreso che la Qf dovrà andare in liquidazione. Il movimento politico ha fatto di tutto, secondo noi in maniera scientifica, per far fallire la Qf al fine di espropriare lo stabilimento e disporre dei beni a loro piacimento come sta già facendo senza alcun controllo”. Così la nota di Qf.
“Assemblea permanente e occupazione costante della fabbrica; intimidazioni, minacce, istanze di fallimento, pignoramenti dei conti, precetti mirati dalle persone di Insorgiamo; azione mediatica tesa a promuovere un movimento politico che nulla ha di sindacale ed a screditare l’azienda, totale indisponibilità a far arrivare la cassa integrazione che infatti non è arrivata ad oggi, boicottaggio sistematico a tutti i tentativi di rilancio: queste sono le azioni costanti che Insorgiamo ha messo in atto da 12 mesi senza alcuna possibilità di trovare soluzioni”, “hanno fatto di tutto – accusa Qf – per far fallire ogni percorso di riconversione e per far fallire l’azienda”.
Qf evidenzia che “sul tavolo della Regione Toscana ci sono manifestazioni di interesse per possibili riconversioni, ma non c’è il progetto che Insorgiamo società avrebbe dovuto proporre ad Insorgiamo movimento che ha in ostaggio la fabbrica, in un gioco delle parti dove gli stessi soggetti sono i rappresentanti dei lavoratori, il movimento politico e gli imprenditori che vorrebbero fare la rincoversione con un piano industriale ad oggi fantasma”. L’azienda farà ogni atto necessario a tutelare i lavoratori ed il patrimonio aziendale, e soprattutto farà ogni azione utile al ripristino della legalità nello stabilimento e nella vertenza. Abbiamo sempre detto che non esiste sviluppo e occupazione nell’illegalità. L’illegalita diffusa dovrà essere sempre contrastata”.
L’azienda, si conclude: “Ha già dato la piena e totale disponibilità alla Regione Toscana affinché governi lei ogni possibile soluzione di riconversione del sito”.
Il collettivo di fabbrica replica alle affermazioni dell’azienda: “L’ultima presa di posizione di Qf è un puro delirio da maccartismo anni ’50. Ognuno può confrontare la precisione e la puntualità di quanto scriviamo e questo tentativo di confusione. Tutto quanto da noi scritto è scritto e condiviso dalla Rsu con il mandato dei lavoratori”.
“Questo è un disco rotto inquietante – aggiunge il collettivo di fabbrica – una vera e propria guerra psicologica sui lavoratori a cui abbiamo risposto più e più volte punto punto. Ora sta alle istituzioni fermare questa deriva”. I lavoratori ribadiscono la loro posizione nella vertenza con la società presieduta da Francesco Borgomeo: “Qf non paga, non consegna i cedolini busta paga, non si mette in regola con i contributi, sfugge dai tavoli dove si discute di cassa. Più di 280 lavoratori hanno messo in mora Qf e oltre 180 stanno procedendo con gli avvocati per il recupero degli stipendi”.