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Aggressione al Michelangiolo: la Digos identifica 6 giovani. Una professoressa ha dato l’allarme chiamando la polizia

Polizia Auto

FIRENZE – Sono sei – si legge in un comunicato della Questura – i giovani identificati dalla Polizia di Stato che sarebbero coinvolti nell’aggressione ai due studenti del liceo Michelangiolo avvenuta stamani, 18 febbraio 2023, a Firenze, in via della Colonna: si tratta di tre maggiorenni e tre minorenni, estranei alla scuola, appartenenti ad Azione Studentesca.

Secondo quanto ricostruito dalla Digos della Questura, le dinamiche dell’aggressione sono legate a un volantinaggio davanti alla scuola da parte dei giovani di Azione Studentesca, che avrebbe accesso una discussione con due studenti del liceo.

Riguardo alla responsabilità per i fatti successi, i sei giovani potrebbero rispondere del reato di manifestazione non preavvisata, previsto dall’art. 18 del Tulps, con riferimento all’attività di volantinaggio. Potrebbero rispondere anche del reato di lesioni personali, qualora vi siano i presupposti (come la presentazione della querela da parte delle vittime), oltre che di altri eventuali reati che l’Autorità Giudiziaria – alla quale saranno trasmetti gli atti – potrebbe ravvisare.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, alcuni giovani si sarebbero avvicinati, stamani, al liceo. Non sono studenti, vestono con giubbotti e felpe scuri. Prendono di mira un paio di ragazzi e li colpiscono in mezzo alla strada con calci e pugni. La scena viene ripresa dai telefonini e inizia a girare sui social. Nel breve video si nota una professoressa che cerca di fermare gli aggressori, tutti a volto scoperto, che poi si allontanano senza eccessiva fretta, voltandosi anche verso le vittime e i loro amici con fare di sfida.

I ragazzi aggrediti, si viene a sapere, sono studenti del Michelangiolo, esponenti del collettivo Smu. La dirigente scolastica del liceo, la professoressa Rita Gaeta, informa immediatamente dell’accaduto la Digos della questura fiorentina che avvia le indagini su quello che viene definito dagli investigatori genericamente scontro tra giovani che appartengono a fronti politici opposti. Gli aggressori, si apprende dalla questura, sarebbero sei giovani, tre dei quali minorenni, tutti appartenenti all’organizzazione di estrema destra Azione studentesca. Per loro scatterà una segnalazione per manifestazione non preavvisata riguardo al volantinaggio, mentre per le lesioni personali gli studenti aggrediti devono presentare querela. Sull’accaduto sarà inviato un rapporto alla procura perché vengano valutate eventuali ipotesi di reato.

“Un’aggressione squadrista di questa gravità e davanti ad una scuola è un fatto intollerabile. Ho parlato con il questore perché venga fatta chiarezza al più presto e vengano individuati i responsabili”, scrive immediatamente sui suoi profili social Dario Nardella, sindaco di Firenze. E poco dopo, a margine di un evento in Palazzo Vecchio aggiunge: “Qui non siamo di fronte a un problema di sicurezza cittadina in generale, siamo di fronte a un atto gravissimo di violenza, peraltro consumato davanti a una scuola. Un atto sul quale bisogna fare chiarezza totale fino in fondo e per il quale bisogna trovare i responsabili, che peraltro sono stati ritratti dai video che ormai circolano sui social: perché una cosa del genere è intollerabile, e una città come Firenze, il mondo della scuola, non lo meritano”.

Alla spicciolata arrivano le reazioni di sdegno delle istituzioni cittadine e regionali. “Un atto tanto vigliacco quanto grave”, lo definisce il governatore della Toscana Eugenio Giani, che esprime la sua “totale solidarietà” agli studenti, al corpo docente e al preside del liceo Michelangiolo. Per il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, si è trattato di “una vera e propria aggressione squadrista agli studenti davanti a un liceo ed è un fatto semplicemente intollerabile”.

Tutto il mondo della sinistra cittadina insorge compatto, chiedendo anche che dal governo arrivi la condanna esplicita dell’aggressione. La sezione fiorentina dell’associazione nazionale dei partigiani afferma che “condannare non basta” perché “i gruppi del neofascismo hanno costruito una presenza forte e radicata dentro tutte le istituzioni, dai quartieri alla regione, ed è ora che tutte le cittadine ed i cittadini democratici dicano con determinazione che tutto questo deve essere fermato, adesso”.

Più cauto il commento degli esponenti locali di Italia Viva che esprimono “forte preoccupazione” per l’episodio ma non attribuiscono etichette politiche parlando di un’aggressione senza apparenti motivi.Sul fronte dei partiti che compongono la maggioranza di governo, da segnalare la nota del coordinamento di Fratelli d’Italia di Firenze in cui viene espresso “profondo rammarico per gli scontri”, viene condannata ogni forma di violenza da chiunque esercitata” perché “nessuno ha nostalgia della stagione della violenza politica che ha segnato troppo a lungo la storia d’Italia”, con l’auspicio che venga fatta chiarezza sull’episodio con la corretta ricostruzione dei fatti e che tutti, soprattutto coloro che rivestono incarichi istituzionali come ha fatto il sindaco di Firenze, abbiano la stessa accortezza nel commentare l’accaduto senza additare responsabilità prima che le stesse siano acclarate, cosa che rischia soltanto di alimentare ulteriormente un clima già troppo pesante”.


Gatto

Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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