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Toscana: la Regione stanzia i primi 3 milioni ai Comuni per rigenerazione urbana

FIRENZE – Migliorare la qualità della vita nelle aree urbane meno popolose, valorizzare le peculiarità dei piccoli borghi rigenerando il tessuto urbano e quello socio economico.
La Giunta regionale ha approvato oggi, 22 febbraio 2023, proprio per favorire la Toscana diffusa, una delibera proposta dall’assessore Stefano Baccelli che stanzia i primi 3 milioni di euro a favore dei comuni con popolazione fino a 20 mila abitanti.

“Il nostro impegno per valorizzare la Toscana diffusa è continuo e massimo – ha spiegato il presidente Giani -. Si tratta delle nostre priorità programmatiche e su questo non arretriamo, ma continuiamo a stanziare risorse per rendere più attrattivo e ‘vivibile’ il nostro meraviglioso territorio, migliorandone la qualità del tessuto, favorendo il riuso degli spazi, riorganizzando e riqualificando il patrimonio edilizio esistente, le aree dismesse. Vogliamo contrastare lo spopolamento creando le condizioni giuste per abitare i luoghi piccoli e straordinari della nostra regione”.

I Comuni fino a 20mila abitanti potranno dunque richiedere i contributi, nel limite massimo di 600mila euro e per un solo intervento a comune. I contributi saranno erogati fino a un massimo dell’80 per cento delle spese ammissibili effettivamente sostenute per la realizzazione dell’intervento.

Verrà lanciato un avviso pubblico regionale e i comuni che hanno i requisiti potranno partecipare ed entrare nella graduatoria. Sono finanziabili interventi pubblici di rigenerazione urbana anche nell’ambito di progetti che vedano coinvolti soggetti privati. L’area o l’immobile oggetto dell’intervento dovranno risultare nella piena disponibilità del comune richiedente.

Soddisfatto anche l’assessore alle infrastrutture Stefano Baccelli: “Le finalità sono il riuso, la rifunzionalizzazione delle aree e delle strutture edilizie esistenti, il miglioramento del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale. Si potranno fare interventi nell’ambito dei servizi sociali, culturali, educativi e didattici; promuovere attività culturali e sportive, valorizzare gli spazi aperti, rafforzare le reti ecologiche a cui associare anche percorsi della mobilità sostenibile: sono solo alcuni esempi – ha precisato Baccelli – per far capire il raggio di azione su cui i comuni potranno far ricadere i propri interventi. L’obiettivo è appunto quello della valorizzazione, del ripopolamento di luoghi che hanno bisogno di vita, di essere adeguati affinché non vengano abbandonati”.



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