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Maurizio Costanzo è morto. Addio al re dei talk show. Scrisse anche una canzone per Mina

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Maurizio Coistanzo

ROMA – Era il re dei talk show, Maurizio Costanzo: morto oggi, 24 febbraio 2023, a Roma. Cresciuto con il sogno di diventare giornalista, intraprende la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera. Nel 1957 entra a parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova. Nel 1966 è coautore del testo della canzone “Se telefonando”, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina. Nel 1969 scrive il copione dell’originale televisivo “Sposarsi non è facile” per la rubrica RAI Vivere insieme di Ugo Sciascia.

Nel 1970 conduce la trasmissione radiofonica di successo Buon pomeriggio con Dina Luce. A partire dalla metà degli anni settanta è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi improntati a un genere allora agli albori, quello del talk-show: Bontà loro (1976-1978), considerato a buon diritto il secondo esempio di talk-show nella storia della televisione italiana dopo L’Ospite delle 2 di Luciano Rispoli del 1975, Acquario (1978-1979), Grand’Italia (1979-1980) e Fascination (1984).

Queste esperienze lo portano a realizzare il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show (in onda dal 1982, sia pure con alcune interruzioni), talk show, registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui è stato anche direttore artistico dal 1988 al 2011. Negli anni, dal Maurizio Cstanzo Show – che nel frattempo diventa il “salotto mediatico” più importante e influente della televisione italiana – muovono i loro primi passi nella celebrità televisiva – e non solo – personaggi come Vittorio Sgarbi, attori come Nik Novecento, Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, autori satirici e comici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, cabarettisti come Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei e Gioele Dix.

Alcune puntate del Maurizio Costanzo Show erano intitolate “Uno contro tutti” e veniva invitato un solo ospite, solitamente un politico o uomo di spettacolo, che doveva rispondere alle domande del pubblico, a volte anche provocatorie.

Nel 1999 viene nominato presidente di Mediatrade, la società del gruppo Mediaset preposta a occuparsi di tutto ciò che riguarda la fiction televisiva. Nel 2000 fonda insieme con l’imprenditore Alessandro Benetton e alla sua banca d’affari, la società Maurizio Costanzo Comunicazione.

Il suo scopo dichiarato è incentrato principalmente sul mondo di Internet, proponendosi la consulenza e la gestione di tutto ciò che può riguardare la comunicazione e l’immagine di personaggi pubblici dello star system, di politici e di imprenditori. Direttore artistico di Canale 5, riveste diverse importanti cariche presso la società Mediaset e intrattiene anche rapporti di consulenza con la rete TV LA7. Costanzo, frequentemente appellato ‘dottore’, non si è mai laureato, anche se nel 2009 ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Giornalismo, editoria e multimedialità conferita dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano.

Ciò non gli ha impedito di insegnare, a partire dal 1996, alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma (nell’anno accademico 2008-2009 ha avuto l’affidamento di Teoria e applicazioni del linguaggio televisivo e il Laboratorio sui formati e i generi televisivi).[20] Durante la sua pluridecennale carriera giornalistica può vantare collaborazioni con alcuni dei più importanti quotidiani e settimanali nazionali come Corriere della Sera, Il Mattino, La Stampa, Epoca. Fino al novembre 1997 tiene anche rubriche su Gioia e Film tv.

Scrive per il quotidiano Il Messaggero, per i settimanali Gente e Panorama. Dal 2007 collabora anche con Il Riformista. Nel 2004 è uno dei fondatori e collaboratori del quotidiano sportivo Il Romanista, giornale dedicato unicamente alla società calcistica Roma, di cui COSTANZO si dichiara essere tifosissimo e che ritiene uno degli unici punti fermi nella propria vita. Nel 2004 pubblica un libro edito da Mondadori, Chi mi credo di essere, nel quale si confessa apertamente su svariati temi anche relativi al suo passato, con la collaborazione del giornalista Giancarlo Dotto. Nel 2006 vede la luce un altro libro edito da Mondadori, E che sarà mai. Dal 18 settembre 2006 Tutte le mattine si trasforma e slitta: diventa pomeridiano, viene introdotto il pubblico e il nome cambia in Buon pomeriggio, già titolo di un suo fortunato programma radiofonico degli anni settanta condotto in coppia con Dina Luce. Lasciata Buona Domenica, COSTANZO si riserva la fascia preserale domenicale con Conversando, programma di interviste e attualità.[24] È presente su Italia 1 con Altrove – Liberi di sperare, trasmissione dedicata alla vita nelle carceri. Infine su Rete 4 cura una rubrica intitolata Il grande cinema italiano dove vengono presentate famose pellicole italiane del passato che vengono poi trasmesse. Il 7 gennaio 2007 conclude il programma Conversando per riproporre l’11 gennaio il Maurizio COSTANZO Show, ogni giovedì sempre su Canale 5. Da aprile dello stesso anno conduce su Rai Radio Uno la trasmissione L’uomo della notte dalle 00.20 circa all’una, alternando telefonate, musica e riflessioni su temi d’attualità. Nel 2011 introduce la rubrica Letterando nella quale vengono lette alcune lettere che vengono ritenute di particolare importanza personale dalla persona che le invia alla stessa redazione. Nel 2007 assume la responsabilità di direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, sostituendo nel ruolo l’attore Gigi Proietti, dopo un suo polemico siluramento. All’inizio del 2008 accetta di diventare direttore artistico della Fondazione Teatro di Latina. Nel 2008 sostituisce nel compito di direttore artistico del Todi Arte Festival l’attrice Simona Marchini, a seguito di un altro polemico allontanamento.

Nell’ambito televisivo, l’11 ottobre 2009 conduce l’ultima edizione del noto Maurizio COSTANZO Show, in onda per due sere a settimana, riproponendo in ogni puntata filmati tratti dalle precedenti edizioni e commentandoli in studio con Alfonso Signorini e i protagonisti dei filmati. Contemporaneamente annuncia di aver firmato un contratto che lo vedrà tornare, dopo quasi trent’anni di assenza, in RAI, dove sarà autore e conduttore del programma di Rai 1 Memorie dal bianco e nero insieme con Enrico Vaime. Se ne va un personaggio amato e discusso. Ma da rispettare anche come professionista.



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