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Libri: Pier Paolo Pasolini, l’anniversario. Il poeta, scrittore e regista nasceva 101 anni fa

FIRENZE – Il 5 marzo 1922 nasceva a Casarsa il grande poeta, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini; fra le città che solennizzarono il centenario, l’anno scorso, si è distinta Perugia, che il 5 marzo 2022 inaugurò, in collaborazione con l’Università, una ricca mostra in due sezioni nelle biblioteche Augusta e San Matteo degli Armeni, arricchita da un ciclo di conferenze sulla multiforme produzione dello scrittore-regista e sulle sue amicizie; un anno dopo, il lavoro fatto per il centenario si concretizza in un libro, Prospettiva Pasolini, a cura di Simone Casini, Carlo Pulsoni, Roberto Rettori, Francesca Tuscano (Peugia, Morlacchi Editore, 2023).

Libro che, oltre a essere il catalogo della mostra suddetta (articolata nelle sezioni Pasolini e l’Umbria, Pasolini ad Assisi, La “Settimana della poesia”, Pasolini editorialista, Pasolini e il calcio, In morte di Pasolini), raccoglie ben 17 saggi: Penna e Pasolini di Francesca Tuscano; La “Settimana della poesia” (Spoleto 1965) di Carlo Pulsoni e Francesca Tuscano; Pasolini e Assisi di Francesca Tuscano; Pier Paolo Pasolini attraverso le lenti di Aldo Capitini di Giuseppe Moscati; Pasolini, Pound e Vanni Scheiwiller di Carlo Pulsoni; Pasolini, Pound, Jakobson e la Realpolitik di Francesca Tuscano; Pasolini lettore dei classici di Lorenzo Calafiore; La Divina Mimesis di Alessandro Gnocchi; Longhi, Pasolini, Anna Salvatore soprattutto di Tommaso Mozzati; Un ricordo e un ritratto dell’artista Gribaudo di Chiara Moretti; Ripensare il cinema di Pasolini nel centenario della nascita di Fabio Melelli; Pasolini e Moravia di Simone Casini; Il vuoto delle lucciole. Pasolini tra potere, ideologia ed ecologia di Ginevra Amadio; Del mio paese popolato come un poema di Vittoria Corallo; “Se l’è meritato”, disse mia nonna. Pasolini e il cinema di Giovanni Bogani; Versi impuri. Pasolini poeta per musica di Giulio Carlo Pantalei; Lo scricchiolio del corpo fracassato di Giulia Grillenzoni (che analizza i versi in friulano scritti da Biagio Marin in morte del conterraneo).

Il catalogo raccoglie documenti di grande interesse non solo per gli studiosi di letteratura; si evidenzia una volta di più quanto, per certi aspetti, Pasolini fosse avanti rispetto ai suoi tempi (nel 1974 aveva già ben chiaro, per esempio, che era nato l'”antifascismo di Maniera” e che si stava «cadendo in una formula senza contenuto», p. 105, con l’articolo dell’«Europeo» poi confluito negli Scritti corsari) e come giornali e riviste, all’indomani del suo assassinio, non esitassero a tranciar giudizi («Pasolini: tragedia di un corruttore» titolava «Gente» sulla copertina riportata a p. 141), ma, allora come ora, i misteri attorno a una morte così cruenta paiono lontani da una soluzione.

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