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Di Maio inviato nel Golfo: gli ambasciatori dicono sì. La Lega s’arrabbia

Dimaio
Luigi Di Maio (foto d’archivio)

Lo chiamano ancora “bibitaro”, per dileggio: ma è stato capo politico del M5S, vicepremier e ministro degli esteri, Luigi Di Maio. Ed è con questo viatico, oltre che con la “spinta decisiva” – almeno così dicono – di Mario Draghi che ora è l’inviato dell’Ue nel Golfo. Oggi, 27 aprile 2023, il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue (Cops) ha ratificato la proposta dell’alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell di nominarlo senza neanche discuterne.

BORRELL – Il via libera degli ambasciatori che rappresentano i 27 presso il Cops si configura come una prima ma fondamentale tappa per l’approdo a Bruxelles dell’ex ministro degli Esteri. Ed è un via libera arrivato senza alcuna opposizione dell’Italia alla riunione. La proposta di Borrell era stata inserita, come avviene di prassi per le decisioni di questo tipo, tra i primissimi punti all’ordine del giorno della riunione. Nessuno dei presenti ha alzato la mano, e il punto è stato approvato. Del resto, agli occhi delle istituzioni comunitarie la discussione è stata considerata di fatto conclusa nel momento in cui Borrell ha indicato il nome dell’ex titolare della Farnesina nella lettera inviata ai 27 venerdì scorso. Una missiva arrivata al termine di un iter lunghissimo: Di Maio ha superato la selezione tecnica lo scorso autunno ma, complice anche il Qatargate, nel corso dell’inverno i tempi si sono dilatati notevolmente.

LEGA – Ma se l’Italia non ha fatto opposizione a Bruxelles, nella maggioranza la prospettiva che Di Maio rappresenti l’Europa nei Paesi del Golfo continua a non andare giù. La sua nomina rappresenta “una grave mancanza di rispetto verso gli elettori italiani che ne hanno bocciato sonoramente l’operato, verso il governo italiano che non lo sostiene e verso i tanti bravi diplomatici italiani che avrebbero avuto le carte in regola per ambire al ruolo”, hanno protestato fonti della Lega. La delegazione dei salviniani all’Eurocamera, parallelamente, ha ribadito che non ha intenzione di alzare bandiera bianca. Mercoledì, su iniziativa della leghista Susanna Ceccardi, la commissione Esteri dell’Eurocamera ha approvato la proposta di convocare un rappresentante del Consiglio Ue sulla nomina di Di Maio. Tocca alla presidente Roberta Metsola contro-siglare la proposta. In caso positivo, l’audizione si potrebbe tenere nelle prime settimane di maggio e sarà la sicura occasione per i partiti di centrodestra per urlare tutto il loro dissenso. “Di Maio è incompetente e inadeguato”, ha ribadito il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

CALENDA – “Se passiamo da Blair a Di Maio la vedo male”, ha ironizzato il leader di Azione Carlo Calenda. Silenzio invece da Fdi, che nei giorni scorsi aveva invece manifestato tutta la sua irritazione. Del resto i giochi per Di Maio sembrano fatti. Il suo faldone dopo il via libera del Cops è passato al Gruppo dei Consiglieri per le relazioni esterne (il cosiddetto Relex) per gli aspetti giuridici, amministrativi e finanziari. Entro fine mese è attesa la ratifica del Consiglio Ue. Anche in quel caso si tratterà di un punto procedurale del quale si potrà anche non discutere. Il primo giugno Di Maio, a quel punto, sarà ufficialmente rappresentante speciale dell’Ue nel Golfo. Un ruolo in cui dovrà muoversi con la massima prudenza: ogni suo eventuale passo falso non sfuggirà certamente al centrodestra italiano.



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