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Pupo va in Russia al “festival” di Putin. Coro di proteste. Albano: “Io ho rifiutato”

Enzo Ghinazzi, Pupo (Foto d’archivio)

MOSCA – Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, è al centro della polemica. Perchè ha accettato di andare in Russia a fare da giurato al ‘Road to Yalta’, festival di musica internazionale in programma a Mosca e la cui finale è prevista il prossimo 2 maggio al Cremlino. Ma la sue adesione a quello che viene definito il “festival di Putin”, per dimostrare che “non tutti gli artisti sono con gli Usa”, sta sollevando un diluvio di polemiche. “Non dica che è lì a nome dell’Italia”, ha scritto Alessandro Sallusti su “Libero”.

Il volto di Pupo compare sul sito della manifestazione e anche sul video pubblicato dagli organizzatori su Instagram dove viene definito “la leggenda italiana”. Nel trailer si vede il cantante salire su un’auto di lusso e impostare il navigatore da Roma a Yalta, città della Crimea, prima di intonare ‘Bella Ciao’ in un video che lo ritrae insieme a un gruppo di musicisti russi. La notizie ha fatto rapidamente il giro del web ed è una delle più commentate su Twitter.

Anche Albano, famosissimo in Russia, sarebbe stato contatato ma ha rifiutato. Ha commentato: “Anche io ho avuto diverse chiamate per fare dei concerti in Russia, ma ho declinato. Amo il popolo russo ma fino a quando c’è questa situazione, che è inaccettabile, non me la sento”.

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