Debutta con successo «Il misantropo» di Molière al Teatro della Pergola di Firenze, protagonista Micheletti
FIRENZE – Gran successo al Teatro della Pergola di Firenze per le prime due recite della raffinata messa in scena, in prima nazionale, de Il Misantropo di Molière, curata dalla regista Andrée Ruth Shammah, ma con la collaborazione attiva, fin negli adattamenti della bella traduzione in versi di Valerio Magrelli, dell’attore protagonista, Luca Micheletti, che gli appassionati di teatro sanno essere più di un semplice buon attore (che già non sarebbe poco): è anche baritono e regista, e nell’una e nell’altra veste ha messo a segno già due colpi maestri in città durante la stagione, il Don Giovanni appena andato in scena per il Festival del Maggio Musicale, nel quale pure era protagonista, e Le memorie di Ivan Karamazov col grande Umberto Orsini, dove pure ha collaborato alla stesura del testo. Eccellente indubbiamente il suo Alceste, di cui rende la fragilità e le nevrosi senza fargli perdere la nobiltà, ma tutto lo spettacolo risulta raffinato e di alto livello; una serata di vero teatro durante la quale le tre ore (intervallo incluso) passano alla svelta. Apprezzabilissima la traduzione in versi (settenari incrociati), rispettosa, finché possibile, della forma originaria del testo, che mantiene uno stile elegante, senza cadere nella facile tentazione che prende tanti moderni teatranti di abbassare il linguaggio (infarcendolo magari di parolacce) per rendere più moderno il testo. Il misantropo non ha bisogno di mezzucci per risultare moderno, visto che è tutto giocato su sentimenti attualissimi: l’amore in tutte le sfaccettature, inclusa quella “tossica” che ha colpito il protagonista che, pur protestando un odio implacabile per la società ipocrita che lo circonda, si innamora di una giovanissima vedova cui le frivolezze mondane sono necessarie come l’acqua a un pesce; e poi l’ipocrisia, l’invidia, la vanagloria, la perfidia vendicativa… Può dunque rimanere la fascinosa patina di arcaicità formale; come giustamente insiste a dire la Shammah, che su Molière lavora da molto tempo, non è Molière che deve scendere fino a noi, siamo noi che dobbiamo innalzarci verso di lui. Se eccelle il protagonista, lo spalleggia degnamente il resto del cast; bellissime le luci di Fabrizio Ballini, i costumi seicenteschi di Giovanna buzzi, dai colori splendidi e, naturalmente, simbolici (nero come la sua bile per Alceste, giallo come la gelosia e l’invidia per Arsinoè-Orsina…); gradevole anche l’allestimento scenico curato da Margherita Palli, che imita la sala Testori della Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti di Milano (che coproduce lo spettacolo col Teatro della Toscana): inizialmente sala prove, si riempie progressivamente degli arredi del salotto di Celimène, la maleamata di Alceste, dove si svolge l’azione. Da vedere.
Repliche giovedì 18 maggio alle 19, venerdì 19 e sabato 20 alle 21 e domenica 21 alle 16. Dettagli sul sito del Teatro della Pergola https://www.teatrodellapergola.com/evento/il-misantropo/