Orsa Jj4: Tar sospende di nuovo l’ordinanza di abbattimento. Si apre uno spiraglio
TRENTO – L’orsa Jj4 e l’orso Mj5 sono ancora una volta salvi, almeno per il momento. Il Tar di Trento infatti ha accolto ancora una volta, dopo l’udienza del 25 maggio scorso, le istanze degli animalisti sospendendo fino al 27 giugno 2023 i provvedimenti del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che prevedevano l’abbattimento dei due esemplari.
Si apre dunque un nuovo spiraglio per l’orsa Jj4, responsabile dell’uccisione del runner trentino di 26 anni Andrea Papi, e per l’esemplare Mj5, che ha aggredito un escursionista in valle di Rabbi lo scorso 5 marzo. I giudici amministrativi, riunitisi in seduta collegiale, hanno stabilito che, data la peculiarità del tema e l’irreversibilità di un eventuale provvedimento di soppressione, la trattazione del merito avrà luogo in seduta pubblica il prossimo 14 dicembre, mentre il decreto del presidente della Provincia è sospeso fino al 27 giugno. Entro questa data, il Ministero dell’ambiente e le associazioni di animalisti potranno attivarsi per formulare delle concrete proposte di trasferimento in “un’altra idonea struttura”, in Italia o all’estero, anche valutando possibili sinergie.
Nell’articolata sentenza, il Tar riprende le considerazioni del decreto cautelare monocratico di sospensione delle prime ordinanze di abbattimento dell’orsa Jj4, evidenziando come queste avessero “esaurito i propri effetti” a seguito della cattura. Il punto è stato ribadito dai magistrati in seduta collegiale, che hanno rilevato come per l’orsa, attualmente custodita nel recinto del Centro faunistico di Casteller, “sia venuto meno il pericolo grave e imminente per la salute e l’incolumità pubblica”. Le posizioni delle associazioni ricorrenti sono riportate nella sentenza.
Secondo Lav e Lac la misura dell’abbattimento basata sulla pericolosità di Jj4 “non trova spiegazione nell’impugnato decreto, né nei due pareri dell’Ispra”, mentre, “sebbene vi sia motivo di ritenere che l’aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli”, non vi sarebbe “traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo”. Di contro, i legali della Provincia di Trento evidenziano come il Tribunale regionale riconosca “come i ricorsi non siano supportati da un presumibile fondamento giuridico e ravvisa già profili di inammissibilità”, evidenziando come gli atti dell’amministrazione vengano “ritenuti congruamente e compiutamente motivati, alla luce di un’approfondita istruttoria” e come la sentenza confermi “pericolosità di entrambi gli animali”. A loro avviso, la sospensione degli abbattimenti è stata quindi disposta “esclusivamente per un aspetto procedurale, allo scopo di permettere alle associazioni ricorrenti di impugnare anche le linee guida e il rapporto Ispra e Muse del 2021, non essendo ancora decorsi i termini per impugnare tale documentazione”.
Lo stesso Fugatti, intervenuto sul punto, ha parlato di una “conferma della validità delle decisioni adottate per garantire in primo luogo l’incolumità delle persone e la gestione degli animali problematici”. Sul trasferimento dell’orsa Jj4 in un santuario o in un rifugio protetto, come richiesto dagli animalisti, i giudici lasciano aperta la possibilità, sottolineando in ogni caso come, sebbene già attuata in passato con altri esemplari, si configuri “extra ordinem rispetto all’abbattimento o alla captivazione permanente”. L’opzione rimane comunque valida, ma il Tar precisa che dovranno essere individuate “le risorse necessarie per il trasferimento, non potendo i relativi oneri gravare sulla Provincia di Trento”.
È intanto arrivato il via libera dal governo agli emendamenti di Lega e Fdi che autorizzano i forestali del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige di usare il cosiddetto Spray al peperoncino per difendersi dagli attacchi degli orsi.