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Natale 2025
Mattarella all'arrivo al Palazzo di Giustizia di Firenze, accolto dal presidente della Regione Eugenio Giani (foto dal profilo FB di Giani)

Strage dei Georgofili: cerimonia con Mattarella e i magistrati. Ma i giornalisti sono stati lasciati fuori. Protestano Ast e Odg

Mattarella all'arrivo al Palazzo di Giustizia di Firenze, accolto dal presidente della Regione Eugenio Giani (foto dal profilo FB di Giani)
Il presidente Mattarella con Eugenio Giani (Foto profilo social di Giani)

FIRENZE – Trent’anni dopo la Strage dei Georgofili, la magistratura fiorentina, che fu subito in prima linea nelle indagini, ha organizzato oggi pomeriggio, nell’Auditorium del Palazzo di Giustizia, una cerimonia di commemorazione alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo i saluti del presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini, sono seguite le relazioni del procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo e del professore emerito dell’Università degli Studi di Firenze Francesco Carlo Palazzo. Sono poi intervenuti la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli, ed il primo presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano.

Era presente alla cerimonia una delegazione dell’Associazione tra i Familiari delle vittime della Strage di via dei Georgofili. E prima di lasciare l’auditorium del Palazzo di Giustizia di Firenze, il presidente della Repubblica ha voluto salutare e rendere omaggio ai parenti di alcune delle vittime della strage stessa, presenti anche loro quest’oggi all’interno del Palazzo di Giustizia di Firenze. Un momento breve, ma fortemente desiderato che avvenisse da parte dello stesso presidente della Repubblica che ha voluto con tale gesto portare la vicinanza dello Stato a chi esattamente 30 anni fa subì un grave lutto.

Il problema della cerimonia? I giornalisti lasciati fuori dai cancelli, per iniziativa del Cerimoniale del Quirinale. Assostampa Toscana e Ordine dei giornalisti della Toscana hanno ricordato che il diritto di cronaca non si esercita per “diretta streaming”.

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