Calcio storico 2023, il Ciara: “I Rossi hanno vinto per coraggio, audacia e capacità tattica”

FIRENZE – Calcio storico 2023: dopo la vittoria dei Rossi (9 cacce a 2) sugli Azzurri, è polemica per i 45 minuti in cui la partita ha rischiato di non essere giocata dopo il testa a testa, prima dell’inizio (si dà la colpa a un petardo sparato dalla curva azzurra che sarebbe stato interpretato come il colpo di colubrina) fra Riccardo Lo Bue e Marcello Trotta. Con il secondo cistretto a uscire per una ferita. Dopo molti minuti, quando gli Azzurri hanno fatto capire che non avrebbero giocato, ha lasciato il sabbione anche Lo Bue. Ma si torna anche a discutere del gioco reso poco spettacolare dal regolamento che obbliga i calcianti a placcarsi a vicenda, lasciando poco spazio all’inventiva e all’azione manovrata.

Alessandro Francechi, detto “i’ Ciara”, vicepresidente ma anche straordinario preparatore del “vivaio” dei Rossi, ha visto così la finale:

“Il nostro gioco è un gioco di guerra. Nasce con questo scopo. Lo schieramento, le poche regole, la forza, l’istinto, il coraggio. Ma anche i rituali lo indicano chiaramente. Poi, nel tempo, si è modificato ma solo aggiungendo fascino e difficoltà. Ora la tattica è diventata chiara anche a chi, da profano, ci vedeva solo ” 54 pazzi che si picchiano”.

Nella finale di San Giovanni 2023, oltre l’istinto, l’audacia, il coraggio la fortuna, è stato evidente che le scelte tattiche sono state decisive. Il momento di aggredire chi aveva la palla rischiando ma facendo pressing alto. E’ stato decisivo. E se pensiamo che la palla l’hanno presa spesso gli Azzurri, ma le cacce le facevano i Rossi, questo è l’esito. Poi la condizione fisica e le capacità dei singoli hanno dato forma al risultato.

Comunque, secondo il mio modesto parere, questa tradizione, unica al mondo, è diventata ancora più difficile e affascinante offrendo emozioni uniche e irripetibili che sono le sole ricompense per quegli uomini che si giocano ancora tutto. Per valori. E’ questoa l’anima del gioco. Un motivo in più per essere orgogliosi di essere fiorentini: pazzi, irrispettosi, polemici … ma sempre unici”.